Si tratta di una chiesa a croce greca con cupola all’incrocio dei bracci.
La facciata è molto lineare con profilo a capanna e bugne angolari; presenta un portale di accesso barocco in pietra arenaria sormontato da una lunetta.
L’ingresso è preceduto da una scalinata ma è privo di sagrato. Sul lato est sorge il campanile.
All’interno si segnalano resti di affreschi del tardo Quattrocento nel braccio destro del transetto su una muratura appartenente ad un precedente edificio ampliato.
Al termine del braccio destro del transetto si trova un altare con la statua di San Giuseppe mentre, in quello sinistro, è collocata una statua della Madonna Immacolata.
Nell’abside si trovano vetrate artistiche policrome.
Sui pennacchi della cupola sono raffigurati i quattro evangelisti.
1199 – La prima notizia dell’esistenza di una chiesa a Galliate si trova in un documento del 1199. Goffredo da Bussero cita l’esistenza di una chiesa dedicata a San Protaso.
1461 – In un documento del 1578 compare una pianta della chiesa che ha già assunto dimensioni prossime a quelle attuali dopo che era stata ampliata e ne era stato girato l’orientamento. A questa data esisteva già un campanile più piccolo di quello attuale.
XVII – Tra il XVII e il XVIII secolo l a chiesa non subì grandi trasformazioni tranne che per l’aggiunta di un acappella laterale destinata a battistero.
1815 – Nel 1815 venne realizzato l’altare maggiore, nel 1835furono restaurati i muri interni, nel 1848 venne abbassato il pavimento, nel 1855 fu aggiunto un pultito in legno e nel 1897 venne rifatta la decorazione interna
1865 – Nel 1865 venne iniziata la costruzione del nuovo campanile in sostituzione di quello preesistente.
1970 – Tra il 1970 e il 1975 venne riorganizzato in presbiterio in ottemperanza ai dettami del Concilio Vaticano II.
1973 – Tra il 1973 e il 1974 vennero realizzate le vetrate delel due finestre dell’abside.
2000 – All’inizio degli anni Duemila la chiesa è stata sottoposta ad interventi di manutenzione che, tra l’altro, hanno permesso la scoperta dei lacerti di intonaco quattrocenteschi.
2016 – Tra il 2016 e il 2017 sono stati riportati alla luce altri brani della decorazione pittorica del tardo Quattrocento.