La chiesa parrocchiale di aspetto settecentesco si presenta come edificio a navata unica con cappelle laterali a suo corollario. La facciata neoclassica con ingresso centrale è tripartita da paraste lisce che sostengono uno sporgente architrave. Il livello superiore è delimitato lateralmente da lisce lesene con terminazioni triangolari. Sopra il finestrone centrale si trova la dedica “D.O.M Sanctissimis Petro e Paulo dicatum” ossia “dedicato a Dio Ottimo e Massimo e ai santissimi Pietro e Paolo”. I due livelli sono tra loro collegati da volute di ascendenza barocca. Ai lati del portone centrale superiormente si collocano nicchie con statue a tuttotondo raffiguranti San Pietro e San Paolo in terracotta del XIX secolo. All’interno la chiesa si presenta a navata unica con tre cappelle per lato, quelle centrali ospitano i confessionali. Ai lati del presbiterio si individuano due altri spazi, quello a destra è una cappella con altare dedicata al Sacro Cuore, quello a sinistra è una cappella, un tempo antica sagrestia. Le tre campate della navata centrale hanno una copertura con volte a crociera, lo spazio dell’antica sagrestia ha sempre una volta, la cappella con la statua del Sacro Cuore ha un soffitto ligneo.
La costruzione mostra evidenti le differenze tra la parte del presbiterio e la navata. Il presbiterio infatti è più basso, un po’ robusto con mattoni di colore scuro con modanature, la navata appare più snella ed ampia. infatti la prima parte è del 1655, l’altra fu terminata verso la fine del secolo.
Il campanile quadrato e robusto, sorge come consuetudine, in fianco al presbiterio e portava ben tre campane.
1490 – Barona, antico possesso del monastero benedettino di Sant’Apollinare di Pavia, passò nel 1432 al collegio Castiglioni. La chiesa, fine secolo XV, esisteva già come filiale della pieve di Copiano ed era dedicata a Sant’Andrea.
1660 – La costruzione della chiesa attuale durò circa quarant’anni, dal 1660 alla fine del 1700 grazie all’apporto economico di tutta la popolazione.
1660 – La parte più antica della chiesa è il presbiterio, dopo venne costruita la navata centrale, comunque ultimata alla fine del ‘600.
1700 – Questo spazio venne aggiunto agli inizi del settecento. Anticamente ospitava la Confraternita del SS. Sacramento.
1850 – Nella seconda metà dell’ottocento don Riccardi fu il promotore della ridipintura degli interni della chiesa. Chiamò un decoratore che dipinse le pareti, il presbiterio e le volte. Un’altra modifica fu l’applicazione di lastre di vetro colorate alle finestre e l’apertura dei due archi con balaustre ai fianchi del presbiterio in modo che gli uomini dell’una e dell’altra sagrestia potessero assistere direttamente alla Messa ed accedere alla comunione separatamente dalle donne.
1897 – In un primo tempo la facciata nel XVII sec. aveva un timpano tondeggiante che poggiava su una cornice orizzontale, in seguito ad alcuni sembrò troppo pesante e quindi pericoloso. Per cui il Consiglio comunale di Albuzzano nel 1897 lo fece modificare, donando così alla chiesa l’attuale forma più squadrata.
1960 – La parte absidale è stata ridipinta nel 1960, tranne gli affreschi della volta ed il dipinto absidale di S. Pietro. La finestra absidale è stata chiusa durante questi lavori e vi si è dipinta una fontana.
Nel 1964 si decise di ridipingere la navata centrale e le cappelle per dare unità pittorica.
1978 – Nel 1978 viene rifatto il pavimento della navata centrale in piastrelle di marmo di vari colori.