La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è situata in adiacenza al nucleo storico della frazione di Capiago (comune di Capiago Intimiano, provincia di Como).
La chiesa si presenta con pianta a croce latina a tre navate con i rispettivi tre ingressi posti sulla facciata principale che è preceduta da un piccolo sagrato composto da una scalinata di raccordo con la piazza in pendenza. Si ha inoltre un quarto ingresso collocato nella terza campata della navata di destra. Ulteriore ingresso può avvenire sempre dal lato sud ma attraversando la sagrestia.
La navata centrale è composta da cinque campate più il presbiterio; in corrispondenza della quinta campata si apre il transetto composto da due cappelle laterali.
Le superfici interne della chiesa risultano essere completamente affrescate e ricche di stucchi. Le lunette sono decorate da una cornice in stucco a motivo floreale e le aperture sono incorniciate da affreschi a soggetto architettonico (con alternanza di volute e conchiglie).
Sopra l’arco della quinta campata vi è un medaglione con la scritta JHS entro una raggiera, attorniato da statue di due angeli. Nei sottarchi, nelle volte e in alcune zone delle pareti si trovano cornici in stucco a motivi floreali.
Nella chiesa sono presenti sette altari. L’altare maggiore è addossato alla parete di fondo del presbiterio; è in marmo con una pala d’altare di dimensioni considerevoli. E’ sopraelevato rispetto al piano di calpestio del presbiterio di tre gradini.
Ogni cappella laterale presenta un altare; altri due sono collocati sul fondo delle due navate laterali.
All’altezza della seconda campata sono collocati due altari lignei contenenti statue (quattro telamoni lignei raffiguranti degli eretici del XVI secolo), donate alla parrocchia nel 1901.
In controfacciata si trova una cantoria sostenuta da due pilastri in metallo ed accessibile da una scala a chiocciola posta nella navata di sinistra.
1295 – La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è citata nelle decime di Bonifacio VIII nell’anno 1295.
Faceva parte della Pieve di Zezio e dipendeva direttamente dal Capitolo della Cattedrale di Como.
1630 – Dato l’accrescimento della popolazione, la chiesa era insufficiente per contenere tutti i fedeli. Pertanto nel 1630 presero avvio i lavori per la sua riedificazione.
Nel 1654 il Vescovo Lazzaro Carafino, in visita pastorale, consacrò la nuova e più grande chiesa eretta sulla precedente demolita.
1660 – Nel 1660 Antonio Pino, intagliatore, realizzò una nuova ancona dell’altare nella cappella di destra, dedicata alla Vergine del Rosario.
1662 – Nel 1662 Francesco Torchio realizzò gli affreschi.
1665 – Nel 1665 il campanile venne riedificato in dimensioni maggiori.
XIX – Alla fine dell’Ottocento la chiesa si rivelò di nuovo troppo piccola per la crescente popolazione. Venne allungata la navata centrale ed aggiunte le navate laterali su progetto di Giacomo Tatti (figlio di Luigi). La navata di sinistra venne eretta nel 1901, mentre quella di destra fu realizzata nel 1922. Nel 1935-36 gli interni si arricchirono degli affreschi del torinese Morgari e delle decorazioni del Martinelli di Bizzarone, nonché delle vetrate poste nel coro.
1837 – Solo nel 1837 si progettò una nuova facciata su progetto dell’Ing. Luigi Tatti. Il 3 ottobre 1838 la facciata venne completata e collaudata dallo stesso Tatti.
1975 – I portoni bronzei dei tre ingressi posti in facciata furono realizzati nel 1975 da Giampietro Perini.
2013 – Il 19 giugno 2013 iniziarono i lavori di restauro interno e di rifacimento dell’impianto di riscaldamento, terminati il 22 gennaio 2015.