La chiesa, orientata a sud, ha un impianto rettangolare. La facciata principale, interclusa dai palazzi limitrofi, è leggermente arretrata dal filo stradale, tanto da permettere la presenza di tre breve scalinate che creano una sorta di podio sul quale si sviluppa la chiesa.
Il prospetto, in laterizi facciavista, si sviluppa oltre l’altezza dell’edificio ecclesiastico in una sorta di facciata a vento rettangolare che va a raccordarsi con i fabbricati confinanti.
Il portale centrale di ordine maggiore rispetto ai laterali è inserito all’interno di pronao poco aggettante di ordine gigante caratterizzato da due semipilastri e due semicolonne che reggono un timpano con architrave a serliana. In questo motivo è presente, sempre sopra al portale maggiore, un bassorilievo raffigurante il Volto di Cristo sofferente impresso nel sudario della Veronica.
La sommità dell’attico, che denuncia l’architettura della chiesa tramite due monofore aperte nella porzione a vento della facciata, è sovrastata da una grande Croce ai lati della quale trovano collocazione la statua della Maddalena a sinistra e quella di Veronica a destra.
Internamente la chiesa è a tre navate divise da due ordini di cinque colonne in marmo di San Benedetto con capitelli fusi in bronzo. Sul fondo della navata centrale, coperta a volta a botte, è collocato l’altare maggiore, sopraelevato, alla stessa quota degli altari laterali (dedicati a sinistra alla Madonna; a destra a San Giuseppe).
Le navate laterali, coperte da solai piani, sono dotate ognuna di sette lesene contrapposte alle colonne: cinque sulle pareti laterali, due sulla parete di fondo. Sulla controfacciata, al di sopra della bussola lignea di ingresso una balconata ospita un organo a canne.
1934 – La chiesa viene costruita per iniziativa della Commissione Amministratrice del Patronato di Sant’Antonio, che precedentemente aveva trasformato il Teatro Internazionale in chiesa. Il progetto della nuova chiesa è dell’arch. Ottavio Cabiati.
1934 – Il cardinale Schuster, che scelse la dedicazione della chiesa, pose la prima pietra il 1 novembre 1934; due anni dopo, il 14 giugno 1936, consacrò la chiesa terminata.
1979 – Progetto per la tomba di don Eugenio Bussa a cura dell’ing. Gerolamo Bianchi realizzata il 12 aprile 1981 nella pavimentazione della seconda campata della navata laterale sinistra, dove originariamente c’era l’altare del Suffragio.
1982 – Adeguamento liturgico del presbiterio ad opera degli architetti Antonello Vinecenti e Giuseppe Marvelli. Il 14 giugno 1982 viene consacrata la nuova mensa rispondente ai dettami del Concilio Vaticano II. Successivamente viene collocato il fonte battesimale.