Chiesa della Beata Vergine Maria Addolorata (Milano)

Diocesi di Milano - chiesa sussidiaria - Lombardia

Milano - Via Giovanni Della Casa 19 - MI - 20100

02/3083761

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1801 – La struttura della chiesa della Beata Vergine Maria Addolorata risale al 1801 quando la famiglia Cavazzi della Somaglia, proprietaria dei terreni e degli edifici limitrofi, decise di ricostruire un piccolo edificio di culto da trasformare in cappella funeraria di famiglia.
1815 – La chiesa fu aperta al culto nel 1815 alla presenza del cardinale Lorenzo Litta Visconti Arese.
1817 – A partire dal 1817 la custodia della chiesa, ancora sussidiaria della chiesa parrocchiale eretta all’interno della soppressa Certosa di Garegnano, fu affidata ad un cappellano che risiedeva in alcuni locali attigui all’oratorio sempre di proprietà della famiglia Cavazzi della Somaglia.
1896 – Particolarmente viva fu l’influenza di questo santuario nei confronti della chiesa della Cagnola, il cui parroco, don Francesco Ongania, nel 1896 istituì la Pia Unione della Vergine dei Dolori. Denominato anche Oratorio della Colombara, la chiesa della Beata Vergine Maria Addolorata poté conservare il Santissimo Sacramento solamente a partire dal 1908. L’evento fu festeggiato solennemente il 9 febbraio di quell’anno, quando si volle solennemente festeggiare la concessione arcivescovile. Il santuario dell’Addolorata, infatti, non costituiva chiesa autonoma, ma era sussidiaria della parrocchia di Garegnano, sorta, a sua volta, nel territorio dell’antico monastero della Certosa di Milano.
1921 – L’originario edificio ottocentesco venne “restaurato” nel 1921.
1927 – Nel 1927 il cardinale Eugenio Tosi autorizzò l’inserimento in chiesa di una Via Crucis.
1945 – Nel dopoguerra la famiglia Cavazzi della Somaglia, che aveva ereditato i possedimenti del conte Giacomo Mellerio, decise di intraprendere un’operazione di vendita del proprio patrimonio immobiliare e di cedere i terreni agricoli situati nel territorio di Boldinasco, della Colombara e della Comina, sul quale negli anni successivi fu edificato il quartiere Gallaratese. La famiglia Gavazzi decise anche di donare il santuario alla curia diocesana insieme ad una porzione di terreno per l’eventuale costruzione di una chiesa nuova. Come controparte la curia si impegnava a provvedere alla manutenzione dell’antica chiesetta ottocentesca.
1951 – Nel 1951 il cardinale Ildefonso Schuster concesse il permesso di dotare la chiesa di una nuova campana benedetta da monsignor Giulio Marchiandi e realizzata dalla fonderia Fratelli Barigozzi impiegando materiali di recupero donati dal Ministero dei Trasporti.
1960 – L’oratorio privato della famiglia Cavazzi della Somaglia, fino ad allora sussidiaria della limitrofa parrocchia di Santa Maria Assunta in Certosa, divenne chiesa parrocchiale con decreto arcivescovile del 21 settembre del 1960 che stralciò alcuni aree pastorali in precedenza appartenenti alle parrocchie di Santa Maria Assunta in Certosa, Santa Marcellina e San Giuseppe.
1960 – Intorno alla metà degli anni sessanta accanto al piccolo santuario urbano venne edificato il nuovo edificio di culto, decretando un cambio di fruizione liturgica dell’antica struttura che condusse anche ad un periodo di ‘abbandono’ della chiesa.
2001 – Dopo un periodo di abbandono, il santuario è stato ripristinato al culto oratoriale e sono stati intrapresi lavori di restauro e manutenzioni che hanno riguardato anche il rifacimento delle coperture, la pulitura delle lapidi commemorative e funerarie, il restauro dell’opera scultorea di Giuseppe Fabris e la sistemazione del piccolo campanile.
2001 – Il 2 settembre fu benedetta nuovamente la chiesa alla presenza di monsignor De Scalzi.
2010 – Il 26 settembre, in occasione della festa dell’Addolorata alla Colombara, mons. Giampiero Crippa benedisse le nuove vetrate artistiche policrome.