La facciata è caratterizzata da un profilo a salienti, offre alla vista un corpo centrale concluso superiormente da un timpano triangolare, nel quale si apre il portale coronato da lunetta e due corpi laterali simmetrici con ingressi architravati.
Il corpo di fabbrica scandito da paraste e da luci quadrangolari, si raccorda alla terminazione absidale poligonale, in muratura rustica, forata da una lunetta. A ridosso del presbiterio si innalza il campanile, la cui cella campanaria, illuminata da monofore centinate inquadrate da paraste, sostiene la copertura cupoliforme. L’edificio si presenta ad aula unica, a cui sono aggregati ad est un coro ed un abside rettangolari. le pareti laterali della navata risultano sfondate da quattro cappelle, due per lato precedute da due atrii, voltate a botte. Le cappelle di destra sono dedicate rispettivamente a Sant’Antonio da Padova e a San Giuseppe; quelle di sinistra a Santo Antonio Abate e alla Madonna del rosario. La navata è coperta da una volta a botte divisa in campate da archi trasversi con lunette di penetrazione; l’intera superficie appare affrescata. La sacrestia è collegata direttamente al lato destro del presbiterio mediante un’ampia apertura ad arco.
1400 – Maria Montesi o Monlesi, contessa di Pavia, costruì in Monteleone “una cappella abbastanza ampia con una sola porta d’ingresso centrale, costruzione in terreno misto a pietrame. Fu quella la base su cui sorse la chiesa che ancora oggi domina Monteleone”.
1555 – Grazie alla munifica donazione di Antonius Chabrus, si attuò l’ampliamento della primitiva chiesa che venne edificata in pietra, mattoni e marmo; l’evento venne ricordato con una lapide posta nell’abside in mezzo al coro: “Antonius Chabrunis fieri fecit 1 Maj 1555″
1723 – Nel 1723 si innalzò la torre campanaria e la si dotò di tre campane.
1800 – Si procedette al restauro dell’edificio religioso che venne allungato, arricchendosi di due cappelle laterali, dedicate rispettivamente a Sant’Antonio da Padova, quella di sinistra, e a Sant’Antonio Abate, quella di destra e due piccoli atrii.
1859 – Il campanile fu sopraelevato di m. 3,80 e vi fu alloggiato un concerto di cinque campane.
1950 – Tra il 1950 e il 1960 i vuoti furono dotati di vetrate policrome attualmente in loco. Nel 1970 la balaustra della zona presbiteriale venne dislocata in prossimità dell’arco trionfale. Nel 1988 venne alloggiato il meccanismo dell’orologio nella torre campanaria.
1988 – Nel 1988 si attuarono lavori di restauro, in occasione del quarantesimo anniversario di ordinazione del parroco, don Cesare Casiroli. All’esterno si procedette alla tinteggiatura della faccciata e si dotò la lunetta del portale di una decorazione musiva realizzata dal decoratore Mario Faggi.
All’interno il pittore Remo Faggi realizzò alcuni affreschi e ripristinò la vivacità cromatica della preesistente ornamentazione pittorica.
2007 – Nel 2007 con i contributi Cei è stato realizzato il consolidamento statico e il risanamento conservativo dell’edificio.