La chiesa della Beata Vergine Maria Immacolata sorge nell’ambito del complesso scolastico del ‘Centro studi Angelo Dell’Acqua’, istituito dalla parrocchia di S. Bernardino di Sesto Calende nel 2008 per fornire un’ampia offerta formativa a un ampio ventaglio di studenti di varie classi ed età, secondo un’esperienza che perduta ancora oggi. In realtà, chiesa e istituto risalgono molto addietro. Nel 1855 don Carlo Sammartino aveva fondato primo nucleo destinandolo all’educazione delle fanciulle, coadiuvato nello sforzo dalle suore Orsoline ‘delle Vetere’ di Milano cui lascò, alla morte, nel 1859, il compito di gestire e far crescere l’opera pia. Nel 1860 la congregazione delle Orsoline fu eretta in monastero autonomo; dal 1927 fu aggregato alla ‘Congregazione religiosa Istituto delle Suore Orsoline dell’Unione Romana’. Tra 1866 e 1873 l’edificio fu ingrandito. Nel 1880, infine, vi fu costruita una prima cappella aperta al culto. Questa fu sottoposta in seguito a ampliamento, quini, nel 1971 a radicale riforma. La facciata è compresa nel blocco del fabbricato scolastico ed è segnalata unicamente da un portale con cornici in rilievo. L’interno si presenta come un lungo ambiente, scandito in campate e coperto di volte, al centro del quale si staglia in rilievo la piattaforma della mensa, qui collocata nel 1971. Alle spalle dell’altare si apre quel settore della chiesa un tempo riservato alle monache; vi si conserva il coro ligneo.
1880 – La chiesa sarebbe stata costruita nel 1880 nell’ambito del complesso delle Suore Orsoline di Sesto Calende (Trigari Monti-Bonini Rosini). L’istituzione era stata fondata nel 1855 da un giovane prete, don Carlo Sammartino, allo scopo di avviare anche nella località sul Ticino attività filantropiche dedicate alle fanciulle. Dal 1859 il progetto educativo e il fabbricato destinato allo scopo erano passati di ragione esclusiva delle consorelle che, tra 1866 e 1873, anche per far fronte all’ampliamento dell’offerta formativa, avevano provveduto a ingrandire e adeguare la sede originaria. La primitiva cappella fu dedicata al Sacro Cuore di Gesù e possedeva due altari laterali dedicati alla Madonna Immacolata e a san Giuseppe.
1880 – Difficile stabilire quanto la prima cappella sia stata ingrandita sino alle forme attuali. L’analisi dell’edificio e delle caratteristiche architettoniche induce a collocare queste trasformazioni nell’arco di pochi decenni successivi alla data di costruzione individuata dalle fonti (1880). La nuova chiesa doveva essere concepita come una sorta di ‘chiesa doppia’, ossia con due navate contrapposte all’altare maggiore in maniera tale da assicurare la partecipazione alla liturgia sia per pubblico e scolari, sia alle religiose.
1971 – La chiesa fu sottoposta a un radicale ripensamento in occasione dei lavori di adeguamento liturgico, completati nel 1971. Nell’occasione della revisione dell’area presbiteriale e della tipologia dell’altare maggiore, infatti, fu certamente eliminato ogni diaframma innalzato in origine per separare il pubblico dal coro destinato alle monache. Per rimarcare il carattere di riforma dello spazio sacro, le campate centrali della chiesa corrispondenti al nuovo presbiterio furono rivestite di pannelli di marmo posati a disegno e furono riconfigurate come un nuovo arco sacro rivestito in cemento a vista.