Sacro Monte di Varese – Le Cappelle ed il Santuario di Santa Maria del Monte (Varese)

Diocesi di Milano - Chiesa sussidiaria - Lombardia

Santuario di Santa Maria del Monte, Via dell'Assunzione, Varese, VA, Italia

0332/229223

http://www.sacromontedivarese.it/

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

  • V – VI secolo: Le origini del complesso risalgono alla costruzione di una chiesa, che fu eretta tra il V e il VI secolo d.C.
  • IX – X secolo: La chiesa preesistente venne abbattuta e sostituita da un nuovo edificio di epoca carolingia, caratterizzato da tre absidi.
  • XI – XII secolo: La chiesa fu ampliata verso ovest e venne innalzata a una quota superiore rispetto all’edificio precedente, in modo da poter utilizzare il presbiterio come cripta.
  • 1472 – 1476: Su commissione del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e con il progetto dell’architetto Bartolomeo Gadio, venne ampliato l’edificio romanico, trasformandolo da una navata a tre navate, con la riedificazione del presbiterio a tre absidi. Venne iniziata anche la costruzione del monastero di clausura.
  • XVI secolo: Durante questo periodo, venne realizzata la navata laterale destra. Allo stesso periodo appartiene la costruzione della Porta Sforzesca.
  • 1598 – 1600: Venne progettato e costruito il campanile su disegno dell’architetto Giuseppe Bernascone, che fu terminato nel 1600.
  • XVII secolo: La navata centrale fu allungata e fu abbattuto il nartece romanico. Durante questo periodo, vennero anche realizzate le decorazioni interne e gli affreschi di artisti come Giovan Mauro della Rovere, Giovanni Paolo Ghianda, Salvatore Bianchi e la scuola del Lampugnani.
  • 1671: Fu costruita la Cappella delle Beate, decorata con affreschi del Busca, destinata ad ospitare i corpi delle monache fondatrici. Fu inoltre aperto l’ingresso laterale, che è ancora utilizzato oggi.
  • 1894: Ludovico Pogliaghi realizzò il battistero e il paliotto.
  • 2015: La cripta ha subito un importante restauro degli affreschi e un consolidamento delle strutture.

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COME RAGGIUNGERCI

A PIEDI                                                                                                                                                                                                                                         Il Santuario si trova a 5 km dal centro di Varese (m. 383 slm). Il percorso pedonale del Sacro Monte (lungo circa 2 Km) va dalla località Prima Cappella (m. 550 slm) a S. Maria del Monte (m.820 slm). Esistono anche due percorsi alternativi: dal quartiere varesino di Velate (partenza dalla chiesa di S. Stefano), oppure dal quartiere varesino della Rasa (partenza da via delle Sorgenti).

IN MACCHINA
Da Milano: autostrada A8 “Milano-laghi” uscita Varese centro, Gazzada o Azzate.
Da Novara: autostrada A26 sino a Gallarate poi autostrada A8 uscita Varese centro, Gazzada o Azzate
Da Como: SS342                                                                                                                                                                                                            Inserire nel navigatore i seguenti indirizzi: Piazzale Pogliaghi (parte alta di Sacro Monte) oppure via prima Cappella (inizio viale delle Cappelle)

IN TRENO                                                                                                                                                                                                                                                  Una volta raggiunta la Stazione centrale di Varese si prende l’autobus urbano Linea C (fermata davanti alla stazione della ferrovia) che conduce sino alla prima cappella (ove si può scendere per percorrere il viale delle Cappelle a piedi) e prosegue sino alla sommità del monte (in piazzale Pogliaghi)

 

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MONASTERO DI SANTA MARIA DEL MONTE

Il Monastero delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus (popolarmente più note come Romite Ambrosiane) risale al XV secolo ed è situato sul monte sopra Varese.

L’ingresso del Centro di Spiritualità si trova in Piazzale Paolo VI.

Per trascorrere uno o più giorni presso il Centro di Spiritualità è necessaria la prenotazione.

Cosa vedere

Scopri le opere presenti presso Sacro Monte di Varese – Le Cappelle ed il Santuario di Santa Maria del Monte (Varese)

La chiesa dell'Immacolata

La chiesa dell'Immacolata

(1604-1609, restauro 1993) La chiesa dell’Immacolata Concezione, collocata davanti al primo arco, è l’edificio introduttivo alla Via Sacra. Nell’abside si trova la statua di Maria che schiaccia il drago, mentre nelle otto nicchie delle pareti sono visibili le statue dei Dottori che difesero il dogma, opera di Francesco Silva. Gli affreschi, tra cui ‘Il Concilio di Trento’, sono dei fratelli Lampugnani (1624).

Primo Arco del Rosario

Primo Arco del Rosario

(1607-1623, restauri 1687 e 1993) Il primo arco del percorso rappresenta i Misteri Gaudiosi; al culmine è posta la statua di Maria con il Bambino che porge la corona del Rosario ai pellegrini. Le statue barocche ai lati raffigurano S.Domenico e S.Francesco. Alla sua destra troviamo la fontana detta della Samaritana.

Prima Cappella, L' Annunciazione

Prima Cappella, L' Annunciazione

(1605-1609, restauro 1993) L’interno della cappella riproduce una stanza di una casa patrizia del ‘600, con un letto di legno, arcolai, una credenza e corredi vari. Le statue interne, raffiguranti l’arcangelo Gabriele e Maria, sono di Cristoforo Prestinari (1610) e vennero donate dal paese d’Orta.

Seconda Cappella,  La Visitazione

Seconda Cappella, La Visitazione

(1605-1697, restauro 1987) E’ rappresentata la visita di Maria alla cugina Elisabetta, madre di S.Giovanni Battista; la scena si compone di dodici statue in terracotta, realizzate dal Silva. Gli affreschi sono di Giovanni Paolo Ghianda (1624). Sulla parete esterna a mezzogiorno è dipinta una meridiana contornata da angeli.

Terza Cappella, la Natività

Terza Cappella, la Natività

(?-1623, restauro 1983) La terza stazione ospita il classico Presepe, composto da quattordici statue in terracotta opera di Martino Retti: Gesù Bambino è posto su una vera mangiatoia in legno di castagno. Gli affreschi alle pareti sono di Carlo Francesco Nuvolone (1658), autore anche del grande dipinto esterno purtroppo deterioratosi e sostituito, nel 1983, da un ampio murales di Renato Guttuso, raffigurante la ‘Fuga in Egitto’.

Quarta Cappella, La Presentazione al Tempio

Quarta Cappella, La Presentazione al Tempio

(1618-1621, restauro 1987) La scena raffigura la presentazione di Gesù al sacerdote Simeone nel Tempio ed è resa con venti statue in cotto dipinto, opera di Francesco Silva (1617). Giovanni Ghisolfi si occupò degli affreschi (1662), tra cui spicca il ‘Cielo con Dio e gli angeli’.

Quinta Cappella, La Disputa di Gesù con i Dottori

Quinta Cappella, La Disputa di Gesù con i Dottori

(1607-1654, restauro 1992) Gesù disputa coi Dottori nel Tempio di Gerusalemme; sono impiegate ventidue statue modellate dal Silva e dipinte dal Nuvolone nel 1651. Quest’ultimo curò anche gli affreschi interni, tra cui si riconoscono una ‘Visione dell’Apocalisse’ e ‘L’arca dell’Alleanza’.

Secondo Arco, dedicato a San Carlo

Secondo Arco, dedicato a San Carlo

(1620-1654) Eretto in pietra viva di Brenno Useria, l’arco di S.Carlo introduce ai Misteri Dolorosi; la statua del Santo Cardinale, alta due metri e mezzo e scolpita nel 1651 da Carlo Antonio Buono, è collocata al vertice della struttura. Poco prima dell’Arco, sulla destra, sgorga l’acqua della seconda Fontana (1654).

Sesta Cappella, L' Orazione nell'Orto degli Ulivi

Sesta Cappella, L' Orazione nell'Orto degli Ulivi

(1606-?, restauro 1988) La sesta cappella porta nell’orto dei Getsemani, durante l’orazione di Gesù. Le nove statue vennero realizzate dal Silva; gli affreschi alle pareti sono invece di Bartolomeo Ghiandone. L’orientamento a nord della cappella fa penetrare la luce di sbieco, creando un effetto notturno: la statua di Giuda è avvolta da una sinistra penombra. Qui troviamo “La Grotta delle Beate”, ovvero la raffigurazione della grotta sul monte in cui Caterina Moriggi e Giuliana Puricelli si ritirarono in meditazione, fondando poi, alla metà del ‘400, il Monastero di clausura. La coppia di statue è opera di Francesco Silva.

Settima Cappella, la Flagellazione

Settima Cappella, la Flagellazione

(1606-1609, restauro 1988) La scena straziante è composta da otto statue modellate da Martino Retti e da tre grandi affreschi del Morazzone: ‘Cristo davanti a Caifa’, ‘Cristo e Barabba mostrati al popolo’ e ‘Cristo spogliato e trascinato alla flagellazione’ (1609).

Ottava Cappella, La Coronazione di Spine

Ottava Cappella, La Coronazione di Spine

(?-1623, restauro 1986) Nel cortile del palazzo di Ponzio Pilato, a Cristo, seduto e coperto da un drappo rosso, viene imposta la corona di rovi; per la scena sono impiegate dieci statue in cotto dipinto, opera del Silva (1625-26), mentre gli affreschi alle pareti creati sulla volta, mediante inganni ottici, sono di Gianbattista e Gianpaolo Recchi, allievi del Morazzone (1648).

Nona Cappella, La Salita al Calvario

Nona Cappella, La Salita al Calvario

(?-1623, restauro 1986) Dalle tre finestre della cappella si vedono altrettanti momenti della Passione di Cristo; vi compaiono venti statue create da Francesco Silva e affreschi di Gianpaolo Recchi (1654). Sulla parete esterna si trova l’Ecce Homo, affresco deteriorato di Stefano Legnani.

Decima Cappella, La Crocefissione

Decima Cappella, La Crocefissione

(?-1623, restauro 1985) L’ultimo mistero doloroso, la Crocefissione di Gesù, è reso con cinquanta statue in cotto, opera di Dionigi Bussola. Al vertice sorge imponente la Croce, mentre le Tre Marie fanno gruppo in disparte. Gli affreschi sono di Antonio Busca (1668).

Terzo Arco, di Sant'Ambrogio

Terzo Arco, di Sant'Ambrogio

(1623-1699, restauro 1991) Il terzo arco introduce ai cinque Misteri Gloriosi. Il nome dell’arco deriva dalla statua del Santo benedicente collocata al suo vertice; a fianco ancora una fontana per dissetare i pellegrini.

Undicesima Cappella, La Resurrezione

Undicesima Cappella, La Resurrezione

(?-1622, restauro 1991) Un Cristo che volteggia a mezz’aria attorniato da otto statue del Silva (1622) compongono il tema della Resurrezione, arricchito dai fondali affrescati con scene del ‘Paradiso’ e delle ‘Apparizioni di Gesù a Maria, alla Maddalena ed agli Apostoli’ di Isidoro Bianchi. Secondo alcuni studiosi, la cappella venne eretta sulle fondamentadi una torre romana.

Dodicesima Cappella, L'Ascensione

Dodicesima Cappella, L'Ascensione

(1624-1633, restauro 1989) La cappella ospita sedici grandi statue, diciassette angeli di dimensioni minori e trentatrè altorilievi di cherubini, tutti realizzati nel 1632 da Francesco Silva. L’edificio è posto in posizione sopraelevata rispetto alla pianura, per richiamare il concetto di ‘ascesa’, ed è decorato frontalmente con le statue dei Santi Pietro e Antonio.

Tredicesima Cappella, La Discesa dello Spirito Santo

Tredicesima Cappella, La Discesa dello Spirito Santo

(1623-1684, restauro 1990) La fiammella dello Spirito Santo, accompagnata da una colomba bianca, discende sulle teste degli undici Apostoli e di Maria; per questa scena il Silva ha modellato quindici statue in terracotta mentre Federico Bianchi ha curato gli affreschi. La grande cornice prospettiva è curata dai fratelli Grandi.

Quattordicesima cappella, L'Assunzione di Maria

Quattordicesima cappella, L'Assunzione di Maria

(?-1610, restauro 1990) Concorrono alla scena tredici statue opera del Silva; gli Apostoli sono disposti attorno all’urna vuota: sospesa a mezz’aria, tra nubi di malta dipinta, sta la Vergine Assunta in Cielo, probabile opera di Martino Retti. Le pitture a fresco furono cominciate da Stefano Legnani nel 1717 e finite da Pietro Gilardi.

La Fontana del Mosè

La Fontana del Mosè

(1803-1834) Per giungere all’ultima cappella, collocata all’interno del Santuario, si percorre il tratto finale della salita, oltrepassando la Fontana del Mosè e addentrandosi nel borgo. La Fontana fu progettata dall’architetto Francesco Argenti di Viggiù; al centro è posta la statua, opera di Gaetano Monti di Ravenna (1831).

Quindicesima Cappella, L'Incoronazione di Maria: Il Santuario

Quindicesima Cappella, L'Incoronazione di Maria: Il Santuario

(1660, restauro 1982) Punto culminante della Via del Rosario, di cui ospita sull’altare maggiore il quindicesimo mistero, e cuore religioso del borgo, il Santuario di Santa Maria del Monte venne fondato presumibilmente tra l’ottavo ed il nono secolo d.C. in forme semplici e lineari; l’edificio originale era infatti a navata unica, con abside a levante. Verso la fine del 1100, essendosi moltiplicati i fedeli che frequentavano il Santuario, si decise di provvedere ad un significativo ampliamento: i muri della vecchia chiesa vennero in massima parte abbattuti e vi si costruí sopra un nuovo edificio. Il rifacimento romanico risparmiò l’abside che, opportunamente rinforzato e affrescato nel 1300, é oggi conosciuto come la “Cripta”; cent’anni più tardi venne sistemato nel nartece (luogo in cui assistevano alla Messa i non battezzati) un soppalco a due piani: al livello superiore fu collocata la chiesa di San Giacomo. Una nuova ondata di ristrutturazioni interessò l’edificio del Santuario a partire dal 1472, dietro commessa del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e su progetto dell’architetto Bartolomeo Gadio. Venne così demolita l’abside romanica per far posto a tre absidi a trifoglio; cominciò la costruzione del monastero di Clausura sul muro a nord del Santuario. Nel 1494 la chiesa di San Giacomo venne scoperchiata, rialzata e al di sopra di questa venne eretta l’attuale chiesa delle Romite. Questi interventi architettonici non risparmiarono l’antica facciata romanica, cui venne sovrapposto nel 1518 un porticato in pietra. Nel 1600 al Santuario toccò un “aggiornamento” in stile Barocco che portò alla copertura della varianti rinascimentali, al prolungamento della navata centrale e all’abbattimento della chiesa di San Giacomo. Nel 1671 venne costruita la Cappella delle Beate, affrescata dal Busca e destinata ad ospitare i corpi delle monache fondatrici e venne inoltre aperto l’ingresso laterale ancor oggi utilizzato. Ultime modifiche decorative, opera di Ludovico Pogliaghi, vennero portate a compimento all’inizio del ‘900.

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