La chiesa s’innalza lungo una mulattiera che sale verso i monti dalla chiesa di S. Maria Assunta di Bassano (un tempo parrocchiale), dove è possibile parcheggiare. Il luogo è solitario e silenzioso e la semplice facciata settecentesca intonacata si staglia, con il profilo a capanna, sul verde scuro del bosco. All’interno l’oratorio è semplice, ma non banale: la piccola aula unica, senza presbiterio, è impreziosita da una volta a vela “unghiata”, ossia interrotta da ampie lunette sotto le quali trovano spazio le due finestre aperte sopra la linea del cornicione per l’illuminazione dell’interno. Altre due finestre, ai lati del portone d’ingresso, permettevano una preghiera spontanea durante la “pòssa”, ossia la sosta per tirare il fiato dei viandanti diretti alla dura vita sui monti. L’oratorio, costruito tra il 1756 e il 1757 attorno ad una “Capeletta” creata a protezione di una Madonna “nera” di Loreto che ancora oggi si ammira sull’altare, ebbe da subito fama di santuario. Lo attestano gli atti della visita pastorale del 1786 del card. Filippo Visconti, quando l’oratorio detto anche di “S.M.V. loco de Casazza” era già mantenuto dall’elemosina dell’intera comunità. Restano oggi, a testimonianza di una fede radicata, ingenui ex voto attorno all’immagine sacra.
1756 – Il 24.V.1756, il parroco di Tronzano sottoscrisse l’atto di esecuzione testamentaria di Gian Domenico Eustorgio Gallo, del fu Antonio, “di detto luogo di Bassano”, le cui ultime volontà legavano alla costruzione di “un Oratorio dove esiste una Capeletta detta della B.V.M. di Loretto dove si dice alla Mora” le rendite di una casa, nel cuore dell’abitato di Bassano, e di tre terreni, destinati a “bosco castanile da taglio con alberi da frutto” e dotati di stalle e “cassine”. L’atto fu allegato alla pratica del 1757 con la quale il nuovo curato, supportato dall’intera comunità, inoltrava agli uffici della curia di Milano la richiesta per procedere al cantiere dell’oratorio, giusto il disegno allegato. I lavori furono avviati nei mesi seguenti. La chiesa fu costruita a norma del progetto e nelle forme odierne. Sulla parete di fondo campeggia un rudimentale affresco con “la Mora”, già oggetto di devozione sulla “Capeletta” esistente da qualche tempo nella località.