La chiesa della Madonna in Campagna di Lozza è un piccolo edificio ad aula unica con coro quadrangolare. Sia la navata che il coro sono coperti con volte a botte, l’interno è caratterizzato da stucchi bianchi su fondi azzurri che contrastano con le campiture gialle delle pareti. Sui fianchi dell’aula sono presenti quattro grandi affreschi narranti le storie della vita di Maria mentre nella parete di fondo del coro è presente un altare barocco seicentesco con la statua dell’Immacolata. Ai suoi fianchi sono rappresentati San Bernardo e Santa Bernadette, sopra gli affreschi sono riportati rispettivamente i motti “Fissa la stella invoca Maria” e “Io sono la serva inutile”; sopra il simulacro di Maria un cartiglio recita “Fax in tenebris sole maior”. Guardando l’altare, sul lato sinistro del presbiterio sono presenti dipinti moderni raffiguranti al centro una pietà, a sinistra una vergine con la lucerna e la scritta “Vergine prudentissima” e, a destra, la Madonna con la scritta “Specchio della giustizia”.
Le decorazioni pittoriche dell’aula si devono ai fratelli Lampugnani (1633). Nella chiave dell’arco trionfale è rappresentato uno stemma araldico.
La facciata è caratterizzata da un portico di accesso retto da quattro esili colonnine e coperto da un timpano fortemente aggettante e privo di decorazioni, lo spazio coperto è delimitato da balaustre. L’ordine superiore della facciata è diviso in tre campi di cui il centrale occupato da una finestra e i due laterali, a tutto sesto, ciechi. Corona la facciata una croce in ferro e due pinnacoli ai fianchi. Tutti i prospetti esterni sono intonacati.
XVI sec. – La chiesa è stata edificata nel corso del Cinquecento come cappella gentilizia della famiglia Castiglioni con la dedicazione originaria a S. Vittore e Corona.
1633 – Nel 1633 i fratelli Lampugnani realizzano gli affreschi dell’aula che narrano le storie di Maria. Sul lato a sinistra per chi entra sono raffigurate la visitazione e l’annunciazione mentre a destra la nascita dell’Immacolata e Maria al Tempio.
1647 – Da un’iscrizione presente sull’altare maggiore si apprende che esso è stato realizzato nel 1647: “IO. BAI COMAMEDVS F. – ANNO DOMINO 1647”.
1990 – Nel corso degli anni Novanta è stata restaurata, è stata rifatta la copertura e riorganizzato il presbiterio.