La chiesa, posta nella parte alta della frazione di Rova è preceduta da una scalinata che conduce al sagrato. La facciata, semplice nelle sue linee, è composta da tre ordini: il primo ordine suddiviso in tre settori da quattro lesene, ospita in quello centrale il portale d’accesso in pietra Serena. Il secondo ordine, sempre ripartito in tre settori contiene in quello centrale una finestra a semicerchio che illumina la navata, mentre in quelli laterali sono presenti due nicchie; il terzo ordine invece un timpano spezzato e curvilineo funge da coronamento alla facciata. Internamente la chiesa si presenta a navata unica suddivisa in 5 campate. Addossati alla controfacciata due confessionali in legno sono posti ai lati della porta d’ingresso. Nella prima campata a sinistra è posizionato il fonte battesimale; nella terza campata a sinistra l’ingresso laterale mentre in quella di destra la statua della Madonna. Nella quinta campata sopraelevata di tre gradini rispetto alla navata sono presenti due altari. La navata è coperta con volte a botte. Il presbiterio sopraelevato di ulteriori due gradini ha forma quadrata e si conclude con abside semicircolare; a lato del presbiterio una porta conduce nel locale sagrestia. Quattro finestre rettangolari, poste sopra il cornicione non praticabile, illuminano l’aula mentre alte due finestre semicircolari sono nel coro.
1560 – Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, esiste menzione della chiesa della Santissima Trinità di Rova come sussidiaria della parrocchia di Esmate, ma soggetta spiritualmente alla chiesa di Solto (Marenzi 1666-1667). Secondo quanto riportato da Pagnoni, questa chiesa nella contrada di Rova, fondata già nel 1560, fu smembrata dalle parrocchie di Solto e di Esmate e canonicamente eretta in autonomia parrocchiale, con decreto 1 luglio 1675, dal vescovo Daniele Giustiniani (Pagnoni 1992)
XVIII – dalle relazioni delle visite pastorali si legge che dall’inizio del ‘700 al termine del 1800 l’interno della chiesa così si presentava: pavimento in mattoni, presbiterio con due gradini senza balaustre, senza banco da parati e credenza; abside a mezzo esagono con due banchi per sedersi e due per inginocchiarsi. Sul lato sinistro porta per accedere al campanile. La piccola sagrestia quadrata, con soffitto di tufo, serviva fin dal 1712 come aula di catechismo.
1845 – anticamente la chiesa era circondata da un prato scosceso cinto da un muro. Per dare uno spazio pianeggiante si penso alla costruzione di muri di sostegno e parapetti con pietra di Sarnico
1894 – in questi anni la chiesa venne ampliata. Inoltre rifatte tutte le decorazioni ad opera dell’artista Alfredo Tosti di Roma. Dell’antica primitiva chiesa oggi esistono solo i muri perimetrali dell’abside e parte di quelli della navata.
1909 – la sagrestia fu ingrandita (16 x 8 metri)
1993 – vengono restaurati i prospetti esterni della chiesa