La chiesa sorge in un contesto incontaminato ai piedi di un grande marroneto nel cuore della valle del Garza. La pieve, prima chiesa della valle, fu fondata in tempi antichi ed i primi documenti scritti che ne parlano risalgono al 1051 sebbene si conservino alcuni reperti più antichi di epoca longobarda.
Al periodo pre-romanico sono da ricondurre le murature costituite da ciottoli di vario calibro legati da malta in strati irregolari riferibili al VIII-IX secolo e quelle composte da masselli di pietra ben squadrata a spacco, legati da malta del XII – inizio XIII secolo.
Una terza fase costruttiva, coperta da un intonaco rustico, identifica il sopralzo quattrocentesco.
All’interno della chiesa si può osservare il basamento del campanile, impostato su archi a ghiera di mattoni e poggianti su un pilastro quadrangolare, formato da grossi blocchi lapidei alcuni dei quali d’età romana. La parte superiore del campanile, visibile all’esterno è invece di periodo successivo (XV sec.).
Consistenti lavori di trasformazione dell’edificio chiesastico vennero avviati fin dalla prima metà del Quattrocento, con la sopraelevazione del pavimento e l’innalzamento del campanile, la formazione dei pilastri di rinforzo e sostegno alla nuova copertura con volta a crociera. E’ in questa fase costruttiva che i muri perimetrali vennero dotati di un fregio architettonico in mattoncini di cotto, con arricchimento di archetti trilobi sulla facciata.
L’edificio chiesastico accoglie il visitatore con la sobria facciata a capanna impreziosita unicamente dal portale in Botticino del XVII secolo e dal cornicione in cotto decorato con formelle ad archetti trilobati. Spesso la semplicità della facciata trae in inganno il visitatore che entrando si trova catapultato in un piccolo scrigno d’arte.
Lungo la sola navata, completamente coperta da volte affrescate, si affacciano otto cappelle in cui si dispiega un apparato pittorico composto da pale d’altare, storie di santi ed immagini ex-voto; un insieme di opere che abbraccia oltre quattrocento anni di arte.
Ad esempio la cappella del Santissimo, la prima entrando sulla sinistra, è caratterizzata da una piccola abside poligonale sulla quale sopravvivono i lacerti di una vasta ultima cena del XVI secolo mentre nelle lunette superiori sono raffigurati gli episodi della Passione.
Le fa da contraltare nella cappella opposta una grande deposizione attribuita al Maestro di Nave del 1501. Proseguendo domina la Cappella Stefana una pala ad affresco con la Pietà fra i Santi Rocco e Sebastaiano; si tratta di un dipinto del 1512 dal forte pathos emotivo, nel raccoglimento dei santi e nel dolore della Vergine, accostato da alcuni critici alla mano di Altobello Melone.
Nella stessa cappella e nella successiva troviamo, in parte coperti dal setto murario, gli affreschi dell’Ultima Cena, del XIII secolo, e le Storie di Sant’Orsola dei inizio ‘300.
Il presbiterio è dominato dal fastoso altare barocco in legno dorato malauguratamente depauperato di molti elementi nel corso degli anni. Alle spalle dell’altare due grandi affreschi attribuiti alla scuola del Ferramola ritraggono i Dodici Apostoli entro finte absidi.
Li affiancano due dipinti di grande interesse sul lato sinistro: la Sacra Famiglia con i Santi Antonio di Padova e Nicola da Bari, attribuita ad Alessandro Bonvicino detto il Moretto, e la Cacciata dei Marani e Todeschi del 1517 in cui compaiono raffigurate nel paesaggio le antiche cartiere della valle.
Ricorre più volte in tele ed affreschi l’immagine dell’Annunciazione a Maria a cui la chiesa è dedicata. Curiosa è la collocazione del campanile che entra nella chiesa occupando gran parte dell’ultima cappella di destra prima dell’arcosanto; una localizzazione dovuta al riuso di strutture più antiche ascrivibili al XII secolo.
IX – Viene realizzata la chiesa.
XIII – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo più antico.
XV – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo più antico.
XVI – Viene realizzato parte dell’apparato decorativo Cinquecentesco attribuito ad Alessandro Bonvicino, detto il Moretto.
2003 – La chiesa subisce un intervento di restauro generale.
2008 – La chiesa subisce un intervento di restauro generale.
2009 – Vengono restaurate le coperture.
2009 – Viene restaurato parte dell’apparato decorativo dell’aula.