la parrocchiale, orientata con l’altare maggiore a sud e l’ingresso principale a nord, è preceduta da un ampio sagrato pavimentato con ciotoli, che continua sul lato destro sino all’ingresso laterale per divenire poi un marciapiede con suolo in asfalto che giunge sino al retro della chiesa dove una scalinata mette in collegamento il camminamento con la strada provinciale sottostante. Un porticato posto sul fianco sinistro, copre l’ingresso laterale. La facciata è delimitata da due lesene abbinate con quelle di sinistra parzialmente occultate della casa parrocchiale costruita addossata appunto alla facciata, che poggianti su alte zoccolature in pietra. Le lesene sono complete di capitelli sopra i quali corre la trabeazione ed il timpano. Tra le due coppie di lesene, la parte centrale della facciata presenta un leggero sfondato ad arco entro il quale si trova il portale in granito ben lavorato, dotato di timpano spezzato e sormontato da un piccola statua di S. Bartolomeo. Sopra l’ingresso una grande finestra rettangolare illumina l’interno. Internamente si presenta a navata unica con pianta a croce latina. Nel primo tratto della navata a sinistra è collocato il fonte battesimale mentre a destra vi è un confessionale. Nel secondo tratto della navata sono presenti gli ingressi laterali. Segue il transetto, più ampio in larghezza rispetto alla navata con due cappelle dedicate rispettivamente alla Madonna del Rosaio quella di sinistra e a S. Antonio Abate quella di destra. Il presbiterio, sopraelevato di cinque gradini è protetto da una balaustrata in marmo di Camerata dotata di due rami discendenti che proteggono le due rampe di scale che conducono al sottostante scurolo. Il presbiterio è coperto da volta a botte ed ha parete di fondo piana; al centro, staccato dal fondo, l’altare maggiore in marmi policromi munito di pradella con tre gradini sempre in marmo di Camerata. Due aperture poste sul presbiterio conducono a sinistra nel campanile, a destra in un corridoio che immette nella sagrestia. Il coro segue la pianta del presbiterio e presenta 19 stalli con intagli ed intarsi. Scese le due rampe che precedono la balaustrata del presbitero, si perviene alla porta che immette allo scurolo, ricavato sotto l’altare, con pavimento in pietra e coperto da volta a botte raccordata con catino alla pianta circolare dell’abside
1537 – la chiesa di Branzi venne probabilmente eretta in parrocchia all’inizio del XVI secolo, come attesta la prima istanza, risalente al XVI secolo, inoltrata dai vicini di Branzi al vescovo Lippomani per concedere a un “presbiter” da loro proposto la facoltà d’esercizio della cura d’anime
1575 – ll’epoca della visita del Borromeo, la comunità di Branzi contava 500 anime, di cui 200 comunicate. Esisteva una scuola dei disciplini, ma in stato di abbandono, e una scuola della Vergine Maria, per la quale il metropolita decretava la sostituzione della reggenza “ad libitum” di un solo sindaco con una turnazione annuale delle cariche
1729 – la precedente chiesa, restaurata nel 1613, venne successivamente demolita per lasciar posto alla nuova parrocchiale
1731 – la statua del santo Patrono posta in facciata venne scolpita da Pier Paolo Pirovano
1737 – la nuova chiesa venne consacrata il 4 luglio dal vescovo Antonio Redetti, che le confermò l’antico titolo di S. Bartolomeo Apostolo
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 7 luglio, nella parrocchia figuravano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, la scuola del Rosario e della Immacolata Concezione
1956 – l’ organo Bossi, restaurato una prima volta nel 1868 venne radicalmente rifatto dalla ditta Ruffati Piccinelli
1960 – vengono restaurati i prospetti esterni
1965 – vengono ripuliti e restaurati gli apparati decorati interni
1975 – viene ristrutturato lo scurolo posto sotto l’altare maggiore
1979 – le superfici esterne della chiesa sono sottoposta ad un accurato intervento di restauro
1986 – vengono riprese le tinte e le decorazioni interne
1997 – viene rifatto il tetto della chiesa e sistemato il sagrato