La chiesa presenta un’unica navata rettangolare, coperta da volta a botte con unghie, suddivisa da due arcate in tre campate. Le prime due costituiscono l’assemblea e l’ultima, chiusa da balaustra settecentesca in marmi policromi, funge da presbiterio. Il pavimento è in pietra nera. La facciata, semplice e priva di ornati, contribuisce a confondere l’edificio tra le case. Il portale è in pietra con battenti in legno. La facciata è sormontata dal campanile a vela, ricostruito nel 1982. L’interno è decorato con medaglioni che ritraggono la successione dei vescovi di Milano e di Roma. A fianco dell’altare troviamo Paolo VI e Giovanni XXIII; al centro della prima campata il card. Carlo Maria Martini. Nella piccola navata sono collocati due confessionali in noce, provenienti dalla chiesa parrocchiale.
1757 – L’oratorio fu costruito tra il 1757 e il 1758 su iniziativa privata di Bartolomeo Combi. Il progetto fu approvato dalla curia il 21 maggio 1757 e l’8 agosto 1759 la stessa autorizzò il Prevosto di Primaluna a benedire il nuovo oratorio.
1871 – Il piccolo tempio rimase proprietà della famiglia Combi fino al 2 aprile 1871 quando i discendenti lo donarono alla Confraternita del Santissimo Sacramento di Moggio, che lo elesse a propria sede.
1872 – A seguito del passaggio di proprietà fu eseguita una campagna di restauro che portò alla chiusura dell’accesso secondario, che dava sulla proprietà Combi, e alla realizzazione dei nuovi altare e ancona marmorei
1975 – Dopo anni di trascuratezza nel 1975 si procedette con il restauro della copertura e del campanile a vela.
1982 – A causa dei rischi strutturali il campanile fu demolito e ricostruito.
1994 – Nel 1994 fu condotta una campagna di risanamento e restauro delle murature.
1994 – Vennero incaricati Ilaria Alborghetti e Pietro Conforti di affrescare la chiesa e si decise per una serie di medaglioni-ritratto affrescati.