La chiesa di S. Faustino ha l’accesso dal portico della porta Bruciata sul lato nord e si presenta solo con una comune porta senza decorazioni. Esternamente, la chiesa è visibile da uno slargo detto Casolte, antico accesso alla chiesa, vicino al lato nord della porta Bruciata; la chiesa si compone di un corpo cilindrico in pietra con contrafforti, sormontato da un particolare tetto a tronco di cono rivestito mattonelle in cotto con celletta campanaria con bifore, a sua volta coronata da un tetto conico. L’intero edificio si presenta estremamente compresso fra edifici residenziali medievali a est e nord, la Porta Bruciata a sud e l’ultimo frammento delle mura trecentesche a ovest, tanto da risultare visibile solamente dal vicolo che portava all’antico accesso.
Nell’interno a pianta ovoidale sono prresenti otto paraste con semicolonne in pietra , ridotte a sei quando venne realizzata l’attuale abside, fascianti, con funzione di contrafforti per la parte bassa dell’edificio.
VIII – La fondazione della chiesa è legata ad un evento importante per la città di Brescia: essa viene edificata a memoria del fermo e del conseguente evento miracoloso della trasudazione dei corpi, delle salme dei patroni S. Faustino e Giovita durante la processione, dal luogo del martirio, l’antica chiesa di San Faustino ad sanguinem, alla chiesa di San Faustino e Giovita. A causa di questo evento miracoloso, il duca Namo di Baviera, che era presente si convertì, realizzò a sue spese il tempio votivo e donò le Sante Croci all’abate di S. Faustino.
768 – La chiesa viene riportata nei documenti dell’epoca con intitolazione a San Faustino Super Partam.
XII – La chiesa viene ricostruita nel luogo di una precedente chiesa, probabilmente dopo l’incendio della Porta bruciata avvenuta nel 1184.
1153 – La chiesa viene nominata in un elenco delle chiese consacrate del 1153. In questo documento si motiva l’aggettivo “in riposo” a memoria del fermo e del conseguente evento miracoloso della trasudazione dei corpi, delle salme dei patroni S. Faustino e Giovita durante la processione, dal luogo del martirio, l’antica chiesa di San Faustino ad sanguinem, alla chiesa di San Faustino e Giovita.
1431 – In un documento delle Provvisioni datato 4 aprile 1431 la chiesa viene ristrutturata.
1494 – In un documento delle Provvisioni datato 10 maggio 1494 la chiesa viene ristrutturata.
XVI – Tra il 1503 e il 1525 in diverse fasi, vengono compiuti alcuni lavori di restauro all’interno della chiesa.
1525 – In un documento vengono descritti lavori commissionati da parte della famiglia Pregnacchi, in qualità di proprietari della cappella.
1593 – Nel 1593 viene restaurato l’altare maggiore.
XVIII – Nel corso dell’Settecento vengono realizzate delle decorazioni interne, soprattutto nel catino absidale, opera di Antonio Mazza e Francesco Savanni.
1744 – Nel 1744 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l’interno della chiesa.
1851 – Nel 1851 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l’esterno della chiesa.
1936 – Nel 1936 vengono eseguiti dei lavori di demolizione delle strutture che compromettevano la staticità della cupola e il restauro della copertura.
1978 – Nel 1978-1979 vengono eseguiti dei lavori di restauro inerenti l’interno della chiesa.
1983 – Nel 1983 viene realizzato l’ambone e l’altare, quest’ultimo posizionato antistante l’altare maggiore, oper e entrambi dello scultore Luciano Minguzzi.