Collocata nella parte alta del centro storico, la chiesa parrocchiale, danneggiata nel 1968 dal crollo della torre campanaria, venne ricostruita tra il 1973 ed il 1975 ampliandola, secondo il disegno di don Pino Gusmini, con l’aiuto dell’arch. Pietro Bajo. Con i lavori di ricostruzione venne terminato l’ampio sterro iniziato sul lato nord, causa del crollo del campanile. La nuova aula è stata realizzata in senso ortogonale alla precedente, utilizzando come materiale principale il calcestruzzo armato a vista. Le parti originarie rimaste illese della vecchia chiesa sono state conservate nella loro forma e nella loro consistenza originaria, dando loro una valorizzazione nella nuova sistemazione. Osservando la chiesa dalla strada i lati est, sud e ovest, appaiono ancora nella sua integrità primitiva. Frontalmente al prospetto principale è ancora presente il sagrato originale, protetto da tratti di parapetto in ferro in opera su pilastrini di pietra artificiale, che lo separano dalla strada impostata ad una quota più bassa. Una piccola striscia di sagrato prosegue sul lato destro della chiesa, dove un tempo si apriva l’ingresso laterale oggi chiuso perché divenuto parete di fondo del nuovo presbiterio. La vecchia facciata secentesca si affaccia verso ovest, e si presenta liscia ed intonacata con linee architettoniche più proprie ad un edificio civile, come evidenzia la gronda di copertura orizzontale in legno. Più appropriato alla qualifica di edificio sacro è il portale in arenaria posto centralmente, è dotato di sporto con gocciolatoio sormontato da fregio in arenaria ove campeggia al centro l’ostensorio con il monogramma IHS. Più in alto due finestre sulla stessa quota, di poco staccate l’una dall’altra con contorno in arenaria finemente lavorato danno luce al vecchio matroneo. A sinistra del fronte principale appena descritto, più arretrato, si trova il lato destro della nuova porzione di navata della chiesa, realizzato in calcestruzzo armato a vista con al centro la nuova torre campanaria che s’innalza esile, composta da un fascio di volumi verticali che in parte s’interrompono solo per dare posto alle campane, riprendendo più sopra per completarsi in un coronamento sul quale svetta una cipolla composta da centine metalliche che si ricollegano in vetta a sorreggere una croce. La mole della torre si fonde con la parete del fianco della chiesa lasciando nella parte bassa due aperture ad arco molto allungato chiuse da vetrate fisse in alluminio anodizzato e vetri. La vetrata di sinistra è a filo della parete, mentre l’altra è molto più rientrante, formando lo spazio per un portico che protegge l’ingresso alla chiesa che avviene proprio sotto la torre campanaria, con porta a due ante in noce, rivolta verso nord, seguita da bussola anch’essa in noce con sopraluce a vetri. Il fronte esterno opposto, rivolto verso est, ospita un’ampia scala in calcestruzzo con gradini disposti a ventaglio, che permette di giungere dalla strada ad un ampio ripiano in cemento frattazzato, dal quale è possibile accedere con soluzione identica a quella già descritta sul lato opposto. Si perviene così all’interno della nuova aula che s’innesta nel fianco sinistro della vecchia chiesa in corrispondenza della campata centrale. Questa campata dotata già un tempo di cupola a pianta ottagonale in opera su quattro arconi, è stata rifatta in calcestruzzo a vista sempre in opera su quattro arconi, aperta sia verso le due antiche campate laterali che verso la nuova aula. Di queste due ultime campate laterali, quella verso ovest è autentica, mentre quella verso est è stata rifatta in calcestruzzo sempre su disegno di quella preesistente. Quella che era la parete d’ambito nord della vecchia chiesa, è oggi sostituita da tre arcate, la centrale più ampia e due laterali più ridotte, che si aprono verso la nuova aula, le cui pareti d’ambito pur nella loro consistenza compatta di calcestruzzo lasciano filtrare abbondante luce dalle quattro vetrate istoriate già descritte
XV – Iniziata attorno al 1400, venne ripresa nel 1441. La struttura si componeva dell’abside poligonale ancora esistente.
1446 – 16 agosto 1446 la chiesa fu consacrata col titolo di S. Giacomo Apostolo dal vescovo Polidoro Foscari.
XVIII – Ampliata e rifatta in stile barocco con cupola nel corso del XVIII secolo, nel 1768 fu decorata con affreschi di Federico Ferrario e Giuseppe Orelli e con finte prospettive architettoniche di Bernardo Brignoli.
1897 – Alla fine dello scorso secolo, tra il 1897 e il 1898, venne ulteriormente arricchita con affreschi di Luigi Morgari di Torino e decorazioni di Aristide Secchi di Lodi.
1913 – Nel 1913 iniziarono i lavori di sopralzo della torre campanaria.
1954 – il 4 aprile 1954 venne consacrato il concerto di otto campane in “sol” della ditta fratelli Barigozzi dal vescovo Giuseppe Piazzi.
1966 – Nel 1966 vennero eseguiti lavori di restauro alla copertura della chiesa.
1968 – All’alba del 21 settembre 1968, in seguito al rovinoso crollo del campanile avvenuto mentre erano in corso lavori di sterro, la navata della chiesa venne completamente distrutta.
1969 – La Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo venne eretta parrocchiale il 10 luglio 1969 con decreto dell’arcivescovo Clemente Gaddi, staccandosi dalla parrocchia di Gandino.
1975 – Il 2 agosto 1975, per mano dello stesso arcivescovo Clemente Gaddi, seguì la consacrazione della chiesa ricostruita, che le confermò l’antico titolo di San Giacomo Maggiore Apostolo.