collocata al limite del paese, la chiesa, orientata liturgicamente con l’abside ad est ed e preceduta dal sagrato pavimentato con lastre di pietra, presenta la facciata intonacata, caratterizzata da lesene che la dividono in cinque settori e che, partendo da un’alta zoccolatura, sorreggono il cornicione che divide la facciata in due ordini. I settori alle estremità, leggermente arretrati rispetto alla parte centrale della facciata, si limitano solo al primo ordine. Nel settore centrale del primo ordine è posto l’ingresso con contorno in muratura. Nei settori laterali sono collocate due finestre rettangolari. Nel settore centrale del secondo ordine, è posta una finestra rettangolare. Il timpano triangolare conclude l’edificio. L’interno si presenta a tre navate, con la centrale più ampia e alta delle laterali, suddivise in sette campate da archi poggianti su lesene in stucco. La prima e la settima campata hanno andamento curvo e servono da raccordo tra le pareti d’ambito. Il cornicione corre lungo tutto il perimetro della chiesa. La navata è coperta da volta a botte. Nella prima campata a destra è posto il Fonte Battesimale. Nella seconda campata sono posti a sinistra e a destra due ingressi che conducono ai ripostigli. La terza campata ospita due confessionali. La quarta campata accoglie a sinistra e a destra gli ingressi laterali. Nella quinta campata, sulle pareti di fondo delle navate laterali sono posti due altari: quello di sinistra è dedicato alla Madonna del Rosario, quello a destra è dedicato a S. Luigi Gonzaga. Nella sesta campata, sono posti due ingressi che conducono a sinistra e a destra a due ripostigli. Nei tratti di raccordo della settima campata sono posti due ingressi che conducono a sinistra alla cantoria e a destra alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di tre gradini ed è coperto da volta a botte. Il coro è absidato coperto da catino
1190 – con il benestare di papa Clemente III, si avvia la costruzione della primitiva chiesa,
1575 – San Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Alessandro di Lepreno, vi annotava la presenza di cinque altari. La parrocchia risultava di iuspatronato della vicinia. Non si teneva la scuola della dottrina cristiana ma era presente il consorzio della Misericordia ed era eretta, presso l’altare maggiore della chiesa parrocchiale, la scuola del Santissimo Sacramento
1592 – viene rifabbricata la chiesa
1666 – secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa di Lepreno, sotto l’invocazione di San Giacomo apostolo e di Sant’Alessandro martire, figurava come mercenaria della vicinia e inserita nella pieve di Dossena. Aveva quattro altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia. Il clero era costituito da un curato mercenario che era preposto alla cura di 102 parrocchiani, di cui comunicati 80
1686 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1790 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1867 – la chiesa è nuovamente sottoposta ad un generale intervento di restauro
1911 – ampliamento della chiesa con l’aggiunta delle due navate minori, su progetto dell’ing. Giuseppe Locatelli
1938 – realizzazione della nuova decorazione interna
1944 – consacrazione della chiesa ampliata per mano del vescovo Adriano Bernareggi, che la dedica come in antico ai santi Giacomo Maggiore apostolo e Alessandro martire le cui reliquie furono sigillate nell’altare maggiore
1975 – realizzazione del nuovo impianto di riscaldamento
1982 – tinteggiatura interna
1985 – ristrutturazione del presbiterio ed adeguamento liturgico
1991 – restauro della sagrestia e dei tetti della chiesa