La chiesa di San Giuseppe Artigiano presenta una pianta ad una sola navata, nella quale si innestano a lisca di pesce gli ambienti accessori della sacrestia e dei confessionali. La facciata è sobria, realizzata con diversi materiali: la zona dell’ingresso è in mattone a vista, mentre la parte superiore è arricchita da una vetrata policroma. La facciata sinistra è rivestita in materiale lapideo squadrato. In sommità spicca una croce stilizzata di notevoli dimensioni. L’edificio presenta copertura a capanna con travi in legno visibili all’intradosso. Alla chiesa si accede tramite due ingressi, uno centrale e uno laterale. A sinistra dell’ingresso è stato realizzato un soppalco ligneo al quale si accede tramite una scala aperta. Nella zona presbiterale, l’altare presenta una pala in ceramica raffigurante la Sacra Famiglia. La mensa eucaristica, in legno di ulivo, rappresenta un banco da falegname, completo di una morsa a forma di croce. Il legno predomina negli altri arredi, come i leggii e l’acquasantiera.
XX – La chiesa di San Giuseppe Artigiano è stata consacrata nel 1964. Ne da notizia l’epigrafe collocato all’ingresso della chiesa: “Su terreno donato dalla signora Ida Lancellotti ved. Caldirola, la prima pietra di questo santuario fu posta il XIX marzo MCMLXII nel XXV di sacerdozio dell’Arciprete Domenico Bondioli. Il 1° maggio MCMLXIV, S.E. Mons. Giacinto Tredici, arcivescovo di Brescia, lo dedicò a San Giuseppe lavoratore, al servizio dei villaggi realizzati per la comunità parrocchiale dalla Cooperativa ‘La Famiglia – Salò'”.
XX – Sul finire degli anni ’60 del XX sec. il tabernacolo, in forma di cesto di pane con grappolo d’uva, opera di Eligio Tonoli e Giovanni Peduzzi, trovò sistemazione sulla mensola lapidea.
XX – La pavimentazione interna, in piastrelle a contorno di un’area pavimentata in legno, è stata rifatta nella seconda metà del XX sec.
XX – Nel 2003 è stato costruito un campanile in grado di ospitare un concerto di cinque campane. Questa struttura venne inaugurata il 13 ottobre dello stesso anno dall’arcivescovo emerito di Brescia monsignor Bruno Foresti, essendo il parroco di Salò monsignor Francesco Andreis e curato della chiesa di San Giuseppe don Renato Abeni.
XX – Tra il 1994 e il 1995 sono state eseguite lavorazioni per la tinteggiatura degli interni ed esterni della chiesa.