La chiesa di S. Giuseppe a Varese presenta una pianta a navata unica con abside rettangolare.
In corrispondenza della parete entrando a destra si trovano due statue collocate all’interno di nicchie decorate con stucchi e figure angeliche, la prima raffigurate S. Andrea e la seconda, procedendo verso il presbiterio, S. Giobbe.
Nello spazio centrale tra le nicchie, limitato da due lesene dotate di un alto basamento e di un capitello che richiama lo stile ionico e decorato con elementi floreali, si trova una specchiatura ad arco a tutto sesto formata da più affreschi tutti inerenti la narrazione del paradiso terrestre.
La parete entrando a sinistra, speculare alla prima, ospita le statue di S. Giovanni Apostolo e di Re Davide.
Lo spazio centrale è occupato da una serie di affreschi raffiguranti la cacciata dal paradiso terrestre.
Al di sotto della statua di Re Davide, protetto da una teca in vetro, si trova un dipinto a olio raffigurante S. Giuseppe con il Bambino.
La volta a botte della navata è caratterizzata da una ricca decorazione composta da una griglia in stucco decorato con motivi floreali e visi angelici e da numerosi affreschi a forma di croce greca raffiguranti angeli. Al centro un affresco ritrae Dio Padre in cielo tra angeli.
L’area presbiteriale è separata dalla navata da tre gradini e da una balaustra in marmo marrone e nero dotata di una cancellata in ferro battuto.
Esso è caratterizzato sulle pareti laterali da due pulpiti rettangolari in legno intagliato e, alle spalle dell’altare, da un’iconostasi in legno intagliato a traforo con motivi geometrici e antropomorfi.
Al centro una statua dell’Immacolata è affiancata da due angeli musicanti.
La porzione frontale del tabernacolo è decorato con sette formelle in legno dorato con episodi della vita di Maria, tra cui l’incontro tra Anna e Gioacchino, la nascita della Vergine e lo Sposalizio della Vergine.
Le pareti del coro ospitano invece le storie di San Giuseppe: a sinistra il sogno di San Giuseppe, lo sposalizio della Vergine e la Sacra Famiglia; a destra la fuga in Egitto e la morte del Santo.
La controfacciata ospita all’interno di nicchie le statue di S. Tommaso, a sinistra, e di S. Bonaventura, a destra.
All’imposta della volta, a sinistra, è visibile la data 1658 e il nome di Giovanni Battista Del Sole, autore di molti affreschi all’interno della chiesa.
Sulla volta del presbiterio si trovano affreschi raffiguranti la cacciata di Eliodoro dal Tempio ed Elia trasportato in cielo sul carro di fuoco.
Al ricco apparato decorativo basato sull’alternanza tra elaborati affreschi e ricchi stucchi parzialmente dorati si alternano superfici con una finitura bianca e rosa.
La chiesa è illuminata da una vetrata polilobata collocata in facciata, da una vetrata semicircolare tripartita in corrispondenza dell’abside e da una vetrata rettangolare nella navata.
La facciata principale della chiesa è scandita da quattro lesene con capitelli che richiamano l’ordine ionico.
Al centro un portale trilitico in pietra permette l’ingresso alla struttura ed è arricchito superiormente da una cornice ad andamento curvilineo.
Tra le lesene laterali sono presenti due nicchie vuote decorate con motivi floreali e, superiormente, da una conchiglia.
La facciata è divisa orizzontalmente da una sporgente fascia marcapiano dotata di numerose cornici.
La porzione superiore, più limitata in altezza rispetto a quella inferiore, riprende la tripartizione data dalle quattro lesene e presenta al centro una vetrata polilobata policroma.
La chiesa presenta un rivestimento a intonaco di color crema negli sfondati e bianco nelle lesene, nelle fasce marcapiano e nelle cornici.
La zoccolatura della facciata è in pietra.
1504 – La chiesa nacque nel 1504 come oratorio della confraternita della Beata Concezione e del Gonfaloniere.
1589 – Nel 1589 si decise un ampliamento dell’edificio preesistente che assunse le dimensioni attuali.
1593 – Nel 1593 si realizzò la facciata.
XVII – L’interno è arricchito da preziosi affreschi seicenteschi di Giovan Battista Del Sole, Melchiorre Gherardini e Antonio Rancati.
1609 – Nel 1609 si completò la costruzione del campanile.
1725 – Nel 1725 fu ricostruita la facciata.
1992 – Nel 1992 vennero restaurati gli affreschi interni.
2003 – Nel 2003 sono state condotte operazioni di restauro sulla facciata e sugli elementi lignei interni.