la piccola chiesa posta nella località montana di Pagliari, presenta una facciata, così come gli altri prospetti, interamente in pietra, . L’ingresso è preceduto da tre gradini ed è affiancato da due finestre rettangolari, una per parte complete di inferriate. Un tetto a due spioventi conclude la facciata. La chiesa ha un’unica navata a pianta rettangolare e presenta pareti intonacate con una finestra sulla parete di destra che illumina la chiesa. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di un gradino, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a crociera. L’altare maggiore è posto sulla parete di fondo dove, entro cornice, è anche raffigurata la crocifissione; due finestre poste a sinistra e a destra del presbiterio lo illuminano
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi si legge che entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio di San Gottardo nella contrada di Pagliari
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 7 luglio viene dichiarato che entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio di San Gottardo nella contrada di Pagliari, eretto dal comune e amministrato da sindaci della chiesa
1851 – nel registro dello Stato del clero relativo all’anno 1861, la parrocchia di San Giovanni Battista di Carona risultava sottoposta alla vicaria di San Martino oltre la Goggia, entro la quale erano infatti riconfluite, già dal 1851 le parrocchie anticamente comprese nella vicaria di Branzi. A quest’epoca la comunità di Carona contava 630 anime, ed era retta da un parroco affiancato da un coadiutore. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio dipendente di San Gottardo
1970 – con il contributo del gruppo alpini di Carona, la chiesa venne completamente restaurata