la chiesa, preceduta da un modesto sagrato pavimentato con ciotoli di fiume, presenta una facciata con muratura in parte a conci di pietra squadrati a vista e in parte intonacata; un portale d’ingresso centrale, architravato in pietra arenaria, è sormontato poco più in alto da una finestra rettangolare,sagomata nella parte superiore. Un tetto a due spioventi in legno conclude la facciata. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in tre campate da lesene che sorreggono un cornicione su cui si imposta la volta a botte che copre la navata. Nella prima campata è presente a sinistra un quadro raffigurante l’Addolorata e a destra l’ ingresso laterale. Segue la seconda campata con a sinistra e a destra due finestre, una per parte. Nella terza ed ultima campata sono presenti a sinistra e a destra tele raffiguranti Santi. Il presbiterio, separato dalla navata dall’arco di trionfo, è più stretto e rialzato di tre gradini rispetto all’ aula, è coperto da volta a botte e si conclude con coro absidato coperto da catino
1100 – la tradizione vuole che la chiesa di S. Matteo sia stata fondata da Carlo Magno. Nei documenti depositati presso la Curia vescovile di Bergamo, una prima menzione si nel 1100, dove si legge che la chiesa aveva beni in Levate.
1367 – lo storico Ronchetti dice che dagli atti di Bergamino da Zandobbio del 22 febbraio 1367, i beni della prepositurale di S: Matteo erano stati uniti alla prepositurale della cattedrale di S. Alessandro
1492 – lo storico Calvi afferma che alla data del 11 ottobre 1492, “la chiesa minacciava rovina da tutte le parti”
XVI – come dichiara lo scrittore Ulietti, la chiesa venne rifatta sul finire del XVI secolo perché troppo angusta e rovinata dal tempo e fu sostituita da una nuova. dell’antica costruzione ne restò intatta solo la torre campanari.
1591 – dipendeva dalla chiesa di S. Michele all’Arco
1752 – venne realizzata la cornice in stucco, commissionata dall’amministrazione del Seminario
1864 – la statua dell’Immacolata, posta entro nicchia, venne scolpita da don Luigi Salvi, collaboratore del Beato Luigi Palazzolo e geniale intagliatori di burattini
1950 – venne posata una nuova pavimentazione in marmo su disegno dell’architetto Angelini
1970 – la facciata venne restaurata
2008 – la vetrata del prospetto principale, raffigurante il patrono della chiesa, venne realizzata dall’artista Mino Marra
2012 – ricorritura manto copertura