La chiesa è a pianta longitudinale. La facciata principale, intonacata, è scandita da lesene con basso capitello, quattro nella parte inferiore e due nella parte superiore, da nicchie con statue, due inferiormente e due superiormente, e timpano triangolare. Lateralmente la chiesa presenta la parte inferiore sporgente perché contenente le cappelle laterali, mentre la parte superiore, che corrisponde alla navata unica della chiesa, ha quattro grandi finestre, due per lato, ed una suddivisione data da quattro paraste per lato.
L’interno della chiesa presenta su pareti e volta decorazioni pittoriche. L’attività dei Certosini è riconoscibile anche all’interno della chiesa, soprattutto negli altari realizzati in marmi policromi, eseguiti tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII dalla bottega della famiglia Sacchi. La chiesa si presenta attualmente senza campanile, perché la sua costruzione iniziata nel 1927, non venne mai terminata e nel 1958 si demolì il primo tronco di dodici metri che risultava pericolante.
1460 – La chiesa originaria era stata edificata in prossimità dell’entrata del Parco, dove si trova il cosiddetto “Torrione Visconteo”. Era un oratorio dipendente dalla pieve di San Genesio e venne eretta parrocchia nel XVI secolo. Aveva un orientamento Nord-Sud ed occupava l’area dell’attuale altare maggiore.
1702 – Verso la fine del 1600 la popolazione del borgo era molto aumentata e la chiesetta esistente era diventata troppo angusta e disagevole, inoltre necessitava anche di urgenti e impegnativi lavori di restauro. Venne così demolita completamente la vecchia chiesa per erigerne una nuova nello stesso luogo. Il 29 settembre 1702 si iniziò la costruzione della chiesa così come la vediamo oggi.
2010 – L’intervento di restauro conservativo e di manutenzione programmata dell’intero edificio storico è stata suddivisa in varie fasi, autorizzate dalla competente Soprintendenza nel 2010, a cui sono seguite diverse varianti progettuali. Tutto l’intervento è stato complesso si è proceduti per fasi, cominciando ovviamente dalle opere prioritarie e più urgenti.