La nuova chiesa venne realizzata nel 1857 su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia, sul fianco della Contrada della Madonna, prospicente su Piazza San Michele che faceva da riscontro all’ingresso di Villa Scotti.
La facciata della chiesa è l’elemento dominante della piazza.
La pianta è basilicale, semplice, con tre navate, due laterali e una centrale, e presenta un coro molto profondo e absidato.
A destra del coro sono posizionati l’oratorio e la torre campanaria e a sinistra la sagrestia.
L’interno della chiesa è caratterizzato da una grande volta a botte sulla base della quale si aprono finestre a lunetta che rendono la navata centrale più luminosa delle navate laterali.
La volta è impostata su due file di cinque arcate a tutto sesto che poggiano su monumentali colonne di granito rosa.
L’intento era quello di realizzare uno spazio classico, arioso e fluido.
Alle colonne corrispondono semicolonne posizionate sulle pareti delle navate laterali.
Le colonne sono sormontate da capitelli corinzi.
Le decorazioni delle navate realizzate tra Ottocento e Novecento riprendono l’andamento delle lunette e degli archi trasversali alla volta.
L’altare maggiore opera anch’esso del Moraglia è sormontato da un tabernacolo ligneo con ciborio a forma di tempietto circolare coperto da una piccola cupola.
La facciata della chiesa, in cui si aprono i tre portali, riprende la partizione interna ed è caratterizzata da un ordine di quattro paraste corinzie giganti posizionate su altissimi plinti, una sezione centrale nobile e a conclusione un timpano triangolare che aggetta con slancio rispetto alle sezioni laterali definite da ordini di paraste minori.
VII – Nella seconda metà del VII secolo i Longobardi si stabilirono in terra vimercatese e convertitisi al cristianesimo costruirono una nuova chiesa che dedicarono a un santo ritenuto guerriero: San Michele Arcangelo.
1567 – Nel 1567 venne realizzata la nuova chiesa sotto da direzione dell’arcivescovo San Carlo Borromeo, in base alle direttive del Concilio di Trento.
1748 – Vennero realizzate opere di restauro e di ampliamento della chiesa, e venne realizzato il rifacimento del cimitero.
1857 – Dopo una serie di vicissitudini venne edificata nel 1857 la nuova chiesa di San Michele su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia. La consacrazione avvenne il 6 agosto 1857 da parte dell’Arcivescovo di Milano Conte Romilli.
1882 – Don Giovanni Battista Boffa provvide a dotare la nuova chiesa delle prime decorazioni compresi i due affreschi dell’altare maggiore. Inoltre fece realizzare il nuovo organo.
1901 – Don Giovanni Cacciamognaga compì una serie di opere nel 1901: fece realizzare il nuovo concerto di campane, inaugurò il primo impianto di luce elettrica, e completò l’organo ultimando inoltre la realizzazione del loggione della cantoria. Nel 1907 vennero inaugurati il coro ligneo, il pulpito, le finestre del presbiterio, e le mezzelune dell’altare maggiore.
1919 – Don Francesco Calchi Novati fece realizzare la sagrestia nel 1919 su progetto dell’architetto Bagatti Valsecchi. Inoltre venne realizzata la nuova pavimentazione della chiesa. Nel 1921 venne inoltre restaurata la cupola del campanile e ci fu il rinnovo dei quadri della Via Crucis.
1957 – Nel 1957 per il centenario della realizzazione della nuova chiesa don Tarcisio Zaffaroni predispose il rifacimento del tetto della chiesa e la collocazione di un altorilievo raffigurante San Michele sulla facciata principale opera dello scultore Galletti. Venne realizzato inoltre un nuovo organo posizionato dietro l’altare maggiore.
1962 – Seguendo le disposizioni del Concilio Vaticano II il parroco ricollocò in posizione più avanzata l’altare maggiore. Questa modifica comportò l’eliminazione delle balaustre marmoree esistenti e delle lampade pensili che le sovrastavano. Vennero apportate modifiche al battistero esistente attraverso la rimozione del ciborio ligneo, e la rimozione dell’affresco deteriorato raffigurante il Battesimo di Gesù. Vennero sistemati alcuni paramenti liturgici e restaurati alcuni quadri.
1974 – Nel 1974 vi fu il completamento delle decorazioni sulle pareti delle navate iniziate con don Tarcisio Zaffaroni e portate a termine dal successivo parroco don Enrico Gessaghi.
1994 – Nel 1994 su volontà del nuovo parroco don Luigi Brambilla, venne rifatto completamente l’impianto di riscaldamento, che essendo ad aria aveva compromesso e deteriorato le decorazioni esistenti. Venne realizzato un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, e questo implicò la sostituzione della pavimentazione esistente in granito con una nuova in marmo. Vennero inoltre realizzate opere di bonifica per le fondamenta minacciate dall’umidità, e le capriate del tetto della chiesa vennero consolidate. Inoltre vennero finiti i lavori per le decorazioni nella navata centrale.