a chiesa con la sua posizione, domina tutto il paese ed è visibile da molto lontano. La facciata è ad ordini sovrapposti con timpano mistilineo e ali ritardate a conca, abbellita dalle splendide incorniciature in pietra del portale e della finestra. L’ordine inferiore presenta il settore centrale avanzato e discretamente ampio ed ospita il portale in pietra arenaria con ritti ed architrave sagomato, sormontato da un fregio e coronato da timpano ad arco spezzato per dare luogo al centro, ad una nicchia, con la statua del patrono S. Michele arcangelo. Due gruppi di lesene e controlesene in muratura, partendo da basamento in pietra arenaria, delimitano il settore centrale. Ai lati, di questo settore, i due tratti di pareti curve, sono divisi ciascuno in due scomparti di luci diverse e sono privi di elementi architettonici fatta eccezione per le lesene. Il primo ordine è diviso dal superiore da un cornicione con relativa trabeazione. Il secondo ordine è suddiviso anziché in cinque scomparti solo da tre settori, in corrispondenza dei sottostanti, separati tra loto sempre da lesene ridotte in altezza ma dotate sempre di basamento e capitelli in pietra. Il settore centrale del secondo ordine è arricchito da una grande finestra con contorno in pietra finemente realizzato. Il cornicione che delimita il secondo ordine è completo, come il sottostante, ed è coperto da coppi. Il terzo ordine, limitato solo al settore centrale, è delimitato da due lesene molto semplici che reggono un coronamento ad andamento curvo completo di sagomature e di coppi di copertura sormontato al centro da croce ed alle estremità da quattro elementi decorativi floreali.
Staccato dalla chiesa, posto sul lato ovest, è presente la torre campanaria con alta zoccolatura, spigoli, pilastri ed archi della cella campanaria in pietra arenaria.
Internamente la chiesa presenta una pianta a croce greca con bracci corti ed ampio transetto sormontato da cupola circolare emisferica sorretta da grandi archi. I due bracci laterali, ridotti in profondità ospitano, addossate alle pareti d’ambito, due cappelle per lato.
Nel primo tratto della navata due aperture conducono in due vani piccoli che contengono rispettivamente: a sinistra il fonte battesimale mentre a destra un confessionale
Segue il transetto con le due cappelle a sinistra: la prima è dedicata a San Giuseppe ed è completa di altare in marmo colorato, la seconda cappella è dedicata alla Madonna del Santo Rosario, dotata di altare il legno scolpito e dorato. Sul lato destro del transetto seguono le altre due cappelle: la prima è dedicata a San Luigi con altare completamente in stucco mentre la seconda dedicata a Santo Crocifisso è dotata anch’essa di altare in stucco. Segue il piccolo braccio della croce greca che collega il transetto al presbiterio, dotato ai lati di due aperture: quella di sinistra permette l’accesso all’organo mentre quella di destra conduce alla sagrestia. Il presbiterio, sopraelevato di sette gradini rispetto alla navata presenta al centro, oltre all’altare comunitario, l’altare maggiore in legno scolpito e completamente dorato. Dietro l’altare maggiore segue il coro a due ordini di sedili con quello centrale maggiormente decorato da tarsie nello schienale
1000 – la chiesa di S. Michele sorse attorno all’anno Mille nella cinta dell’antico castello. Il primo “rettore” risultava essere un certo Bassano, presente al sinodo celebrato a Bergamo il 17 aprile 1304
1373 – la chiesa subì forti lesioni nel 1373 e nel 1414 durante le imprese militari dei Visconti
1500 – la chiesa venne ampliata con l’aggiunta di cappelle nei primi decenni del XVI secolo
1722 – venne innalzato il campanile con basamento e lesene in pietra locale,
1727 – nel 1727 Pier Paolo Pirovano, ispirandosi alla alla chiesa di S. Damiano a Milano, progettò la nuova chiesa di Mapello
1750 – la costruzione della chiesa iniziò nel 1750 come ricorda una lapide posta all’interno
1803 – l’organo è un Serassi realizzato nel 1803, rinnovato nel 1873 da Giacomo Locatelli e rinnovato nel 1936 dai Cornolti
1841 – un concerto di cinque campane della ditta Crespi di Crema, consacrato dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi nel 1841, venne rifuso ed integrato da Angelo Ottolina nel nuovo concerto di otto campane in “si n.” consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi l’8 ottobre 1950
1898 – il 24 ottobre 1898 avvenne la consacrazione per mano del vescovo Gaetano Camillo Guindani, che conservò l’antico titolo di S. Michele arcangelo e sigillò nell’altare maggiore le reliquie dei santi Agapito, Feliciano e Semplicio
1924 – il campanile venne restaurato da Francesco Maggi
1945 – l’altare di S. Giuseppe, rinnovato da Carlo Comana nel 1945, fu consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi il 19 marzo 1947
1950 – vengono eseguiti lavori di rinforzo al tetto della chiesa con l’aggiunta di una nuova capriata in legno
1985 – la chiesa, esternamente, è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1986 – restauro interno delle tinte e degli stucchi del presbiterio
1986 – viene sistemato il sagrato della chiesa, inoltre viene realizzato un nuovo impianto di riscaldamento e posata una nuova pavimentazione in marmo