percorrendo il tranquillo viale, che lungo la sponda sinistra del Brembo congiunge le due ex stazioni ferroviarie, si incontra la chiesa presenta la sua facciata rivolta a ovest, suddivisa in due ordini non collegati fra loro; quello inferiore è delimitato ai lati da lesene a pianta semicircolare che reggono due tratti di timpano spezzato: al centro dell’ordine c’è un portale ad arco, sorretto da mezze colonne concluso da timpano recante sopra la porta, nella lunetta, una formella antica raffigurante S. Bernardino.
Nel secondo ordine ed entro sfondato ad arco, si trova una finestra che illumina la navata.
La facciata è conclusa da un timpano triangolare.
La chiesa internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa da lesene in muratura complete di basi e capitelli, in cinque campate di luce diversa.
Sopra i capitelli corre una trabeazione con fregio e cornicione praticabile, sopra il quale si imposta la volta a botte che copre la navata; sei finestre, stanno sopra il cornicione complete di relative strombature.
Nella prima campata vi sono entro sfondati, a destra la statua di S. Bernardino e a sinistra un confessionale; segue la seconda campata con due cappelle ai lati entro sfondati che non hanno particolare destinazioni. Nella terza campata sono presenti i due ingressi laterali, collocati anch’essi entro sfondato ad arco. Nella quarta campata sono presenti due altari: a sinistra quello dedicato a Maria Bambina e a destra quello dedicato alla Madonna del Cintura. Segue la quinta campata con a sinistra l’ingresso alla sacrestia.
Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini rispetto alla navata; è a pianta rettangolare coperto da volte a botte e si completa in un coro absidato concluso da catino
1464 – la chiesa risale al 1464, come risulta anche dall’iscrizione sull’arcata del presbiterio: “funditus erectum MCDLXIV”. L’erezione della chiesa fu iniziata dopo che il pontefice Paolo II ne ebbe concessa la relativa bolla di permissione su istanza della Congregazione degli Eremitani di S. Agostino e di uomini del paese di Piazzo.Chiesa e Convento furono così dedicati a S. Agostino La costruzione fu terminata nel 1471, e chi ne prese possesso a nome della Congregazione, in qualità di delegato speciale, fu Michele Oprandi di Piazzo Basso, che ne fu anche il primo priore
XVI – per quasi due secoli i religiosi officiarono nella chiesa di S. Nicola, annessa al loro convento fino alla soppressione di esso. In seguito alla bolla del 1652 di Papa Innocenzo X che colpiva le congregazioni che contavano scarso numero di religiosi, i beni del soppresso convento furono allora devoluti alla “Procuratie Venete”, cui risultano ancora appartenere nel 1666 in occasione della visita in parrocchia del Beato Barbarigo.
1673 – con atto notarile del 22 gennaio 1673, i fratelli Carlo e Pellegrino Sonzogno si Piazzo acquistavano il soppresso convento “con tutti i beni e livelli che erano annessi al detto conventino, ricevendo insieme la chiesa, la sagrestia, campane e campanile.
1699 – dalla visita fatta dal vescovo Ruzini, si possono notare alcuni particolari relativi alla parte interna della chiesa: sull’altare maggiore vi erano tre statue in legno di Santi; di due altari laterali, uno, era ornato dal quadro della Ss. Trinità ed uno da quello raffigurante la Vergine; vi erano inoltre il pulpito, l’organo, un sepolcro e nella sagrestia erano conservati alcuni arredi sacri
1740 – la chiesa viene sopralzata fino a raggiungere l’attuale altezza delle facciate
1837 – estintasi la famiglia Sonzogno nei primi decenni del XIX secolo, i beni dell’antico convento con la chiesa , passarono in proprietà agli eredi per matromonio delle nobili famiglie Carrara e Sottocasa con strumento notarili del 3 gennaio 1837. Nel mese di dicembre 1838, veniva ceduta in amministrazione e proprietà alla Fabbriceria di S. Pellegrino
XX – durante la cappellania di don Antonio Giupponi, la chiesa di S. Nicola subì trasformazioni e migliorie come il nuovo pavimento e l’innalzamento del campanile e dotato di cinque campane fuse dalla ditta Pruneti. Venne eseguito il restauro delle decorazioni interne e dell’artistico altare.
1931 – su progetto dell’architetto Luigi Angelini venne realizzata una nuova facciata
1939 – festeggiandosi il 50° di sacerdozio di don Antonio Giupponi, per la generosità di alcuni benefattori e con il concorso di tutta la popolazione, la chiesa fu corredata di un coro ligneo, opera dell’artista locale A. Locatelli
1974 – viene ristrutturato il presbiterio
2003 – la chiesa è sotto posta ad un intervento genere di restauro conservativo