questa chiesa si affaccia sul sagrato dell’attuale chiesa parrocchiale ed è orientata liturgicamente. é preceduta da un alto pronao in muratura con aperture sul davanti ad arco poggiante su due lesene a forma di colonne addossate alla parete e realizzate in pietra di Sarnico. E’ pure dotata di un cancello di chiusura in ferro a due ante. Il pronao è coperta con volta a vela dove è raffigurato S. Nicola in gloria. La chiesa riceve luce, oltre che dall’arco d’ingresso, da due finestre poste sui lati sud e nord, piuttosto alte e dotate di inferriata.
XIV – la storiografia locale ritiene la chiesa fondata dal cardinale Longo nel XIV secolo. La primitiva chiesa è descritta con quattro altari, poco luminosa, avendo due sole finestre, con il presbiterio rivolto ad est, maleodorante a causa delle sepolture, senza cimitero e senza casa parrocchiale.
1555 – la chiesa è documentata e descritta nella visita pastorale del 1555, come luogo nel quale si amministrano i sacramenti sia per la lontananza, sia per il cattivo stato di conservazione dell’allora parrocchiale di S. Siro
1575 – Carlo Borromeo la trova sufficientemente ampia nel 1575, mal nel 1579 il vescovo Ragazzoni impone di ingrandirla utilizzando anche il materiale proveniente dalla due chiese rovinate di Santo Stefano e San Pietro, nel 1592 il vescovo Milani scrive nella relazione che i lavori nella chiesa non sono ancora ultimati
1604 – questa chiesa venne consacrata nel 1604 da vescovo Emo.
1690 – addossato alla chiesa c’è il campanile costruito in pietra di Sarnico, ornato da mascheroni in marmo di Zandobbio, realizzati dall’artista Pirovano nel 1698, e sormontato dalla statua sempre in marmo raffigurante S. Nicola. Il campanile oggi serve anche la chiesa parrocchiale ed è dotato di un concerto di otto campane in do maggiore.
1781 – per il fatto che vi si seppellivano i morti nella relazione del parroco al tempo della visita del vescovo Dolfin, questa chiesa veniva chiamata la cappella del cimitero e già sin d’allora vi si conservava il quadro venerato della Madonna del Buon Consiglio. Per detta devozione, oggi questo edificio è chiamato anche Santuario della Madonna del Buon Consiglio.
XX – la chiesa venne restaurata sia internamente che esternamente.
2002 – viene effettuata la manutenzione del tetto, inoltre vengono tinteggiati i prospetti esterni della chiesa