La chiesa è posta all’interno di un giardino recintato ed accessibile attraverso un passo carraio ed uno pedonale. Il fabbricato, realizzato in cemento armato, si compone di due piani: il seminterrato ad uso ricreativo ed il piano rialzato ad uso di culto. La chiesa ha pianta rettangolare con pilastri, a sostegno delle travi ribassate, che dividono la navata dagli spazi di distribuzione laterali. La zona presbiterale, divisa da una gradinata dalla navata, ospita un altare geometrico a parete in cemento martellinato con al centro il tabernacolo sorretto da una mensola, ai lati dell’altare mattonelle in vetrocemento posate a croce. Centralmente è posizionata la mensa eucaristica, rialzata da un gradino, realizzata in cemento martellinato come l’altare. Le pareti laterali che identificano il presbiterio sono leggermente inclinate verso i passaggi laterali.
La pavimentazione è in mattonelle in klinker.
Il soffitto è piano in corrispondenza di tutta la navata e degli spazi laterali ed inclinata in corrispondenza del presbiterio.
La luce naturale proviene dalle mattonelle in vetrocemento poste ai lati dell’altare e della porta d’ingresso, dalle aperture posizionate centralmente rispetto alle campate pilastrate e dalla finestra a nastro di facciata.
Il prospetto principale si caratterizza da un paramento murario intonacato e tinteggiato di colore bianco con portone d’ingresso centrale e due porte laterali interposte con motivi in vetrocemento. Sovrasta, sopra l’apertura in vetro e ferro, la copertura a capanna.
1969 – Costruzione della chiesa e consacrazione da parte del cardinal Giovanni Colombo nel giugno del 1972 in occasione della festa di Santi Pietro e Paolo. In passato esisteva a Canegrate un piccolo oratorio campestre dedicato a San Pietro che, nel 1618 il cardinal Federico Borromeo diede ordine di demolire, stabilendo di erigere al suo posto una croce. Si presume che successivamente alla visita del cardinale, in luogo della croce da lui proposta, sia stata edificata una cappella dedicata a San Pietro e presente sulle mappe militari fino al crollo definitivo nel 1939.