La chiesa, in stile romanico, ha facciata in pietra irregolare coronata da una cornice a due spioventi affiancato da un timpano a sinistra e dal campanile a destra. Il portale ligneo ha cornice in marmo con mensole in pietra. Addossato nell’angolo est è posto il campanile, sormontato dalla caratteristica cuspide in cotto. Sul lato sud la chiesa presenta una piccola abside in pietra lavorata con tre finestrelle a feritoia strombata internamente ed un ingresso secondario di piccole dimensioni, dotato di due stipiti in serizzo rosso, sormontati da architrave dalla sagoma arabescata. Internamente la chiesetta è suddivisa in due campate coperto da tetto a vista a due falde in legno con tavelloni poggianti su arco a tutto sesto. Il presbiterio, aperto ad arco a sesto acuto con figure dipinte nel sottarco, è coperto con volta a crociera ed ha una finestrella trilobata; da qui una porta da accesso alla piccola sacrestia.
XII – Il nucleo originario, di dimensioni ridotte rispetto all’attuale struttura, presentava un orientamento differente che rivolgeva la facciata verso est.
XV – Spinone staccandosi da Monasterolo, si costituì in parrocchia autonoma e la primitiva chiesa fu ampliata nella forma attuale; per questa operazione fu conservato l’abside, demolita la parete verso levante e ruotato di 90 gradi l’asse della chiesa con la costruzione di un nuovo presbiterio.
L’ampliamento comportò anche l’elevazione della facciata con la costruzione di tre timpani sul fronte ed di un rosone al centro della facciata. Internamente, al posto dell’antica parete, campeggia un arco massiccio. Nell’ampliamento fu conservato l’aspetto romanico.
1450 – venne costruito il campanile, affiancato all’antico abside. Il campanile è in pietra e di forma quadrata, con cella campanaria sormontata da una copertura a conica in cotto. Nella costruzione del campanile fu demolito il timpano di destra.
1659 – Il Vescovo Gregorio Barbarigo durante una visita pastorale ordinò di restaurarla, di riparare i tetti e di demolire un altare.
1703 – Il Vescovo Ruzini ordinò che fosse chiusa al culto ” finché non sarà restaurata dentro e fuori” e dopo i restauri che fosse riaperta al culto.
1913 – la costruzione dell’attuale parrocchiale ebbe come conseguenza l’abbandono della chiesa campestre tanto che nel 1934 si fece richiesta alla Curia di utilizzarla come teatro e luogo di ritrovo per la gioventù. Nel 1935 iniziarono gli scavi per un nuovo teatro adiacente alla chiesa ma l’intendenza delle Belle arti fece sospendere i lavori. Accantonata questa idea la chiesa venne quindi abbandonata ad usi profani (magazzino di scarpe e di frutta).
1964 – venne demolito il portico esterno, consolidato l’arco, rifatto completamente il tetto, posato nuovo pavimento con tavole di graniglia capovolte per dare una finitura più rustica.
1968 – il parroco don Bosis fece ripulire le pareti interne ed esterne dagli intonaci, riportandole all’aspetto originario e riaprì la chiesa per l’esercizio del culto.
1999 – viene realizzato un vespaio areato interno e di un’intercapedine perimetrale esterna in trincea per la circolazione dell’aria e consolidata la volta dell’abside e della sacrestia mediante posizionamento di elementi metallici in chiave di volta. Recupero di serramenti in ferro e in legno. Opere di conservazione degli affreschi interni e microsabbiatura delle pareti esterne.