La chiesa di San Pietro si trova nel centro abitato di Montichiari, prospiciente alla parrocchiale di Santa Maria Assunta. Il fabbricato, orientato a est, è a pianta rettangolare terminante sul presbiterio anch’esso rettangolare. L’altare maggiore conserva elementi settecenteschi. All’interno, l’ampia aula è fiancheggiata da una duplice serie di colonne che ne dilatano lo spazio ed è coperta da una volta in cotto ad arco ribassato, che si inarca al centro a forma di cupola appena accennata. La navata è illuminata da due ampie finestre aperte sulle murature longitudinali. Sotto le finestre si trovano due altari aggiunti a quello maggiore: quello barocco, a sud, dedicato alla Madonna della Neve; quello neoclassico, a nord, assegnato a San Luigi Gonzaga. La facciata è composta da due registri sormontati da timpano triangolare avente come coronamento una croce in ferro. Quella è scandita da quattro lesene per ogni ordine, complete di basamento in pietra e capitelli ionici, e si caratterizza da due fregi che delimitano i due registri e il timpano. Si riscontra un finestrone rettangolare in asse con il portale di accesso. Il campanile, costruito sul lato ovest, è stato ultimato nel 1740.
XIV – Documento del Comune, copiato dal sacerdote Baldassare Zamboni, che porta la data del 1381 e che ricorda che quel giorno l’arciprete plebano Pietro da Cathenaceis, col prete Comino de Moreschis, si sono recati dalla pieve di San Pancrazio alla chiesa di San Pietro.
XVI – Il 10 maggio 1597 il vescovo Marino Giorgi annota che i Disciplini di San Bernardino hanno provveduto a demolire la vecchia chiesa di San Pietro.
XVII – Nel 1631 il vescovo Vincenzo Giustiniani si occupa delle finiture di una seconda chiesa di San Pietro.
1740 – Gli interventi per la costruzione del campanile della terza e attuale chiesa di San Pietro furono effettuati nel 1740.
1740 – Interventi sulla facciata, che porta la data 1740 incisa nel marmo del finestrone. Nel 1750 furono ripresi altri interventi di abbellimento impiegando per essa gli stessi operai della parrocchiale: il fregio del timpano si deve a Carlo Micheli; i marmi bianchi di Botticino ai fratelli Ogna; le due nicchie laterali ai Palazzi; i capitelli ad Alessandro Callegari; la croce in ferro a Gio. Maria Franchini.
1760 – Interventi di ampliamento della chiesa e costruzione della volta. Datazione ricavata da un’iscrizione riscontrabile nel sottotetto.