Il portico frontale a sei campate poste in opera su sei colonne e due mezze di marmo di Zandobbio complete di base e capitelli in stile quattro-cinquecentesco, sorreggono l’intero prospetto che presenta una cornice in cotto sagomato ed un cornicione che conclude l’ordine inferiore; una porta centrale conduce all’interno della chiesa, mentre le due laterali servono da ingressi secondari.
Nel secondo ordine, la facciata prosegue con tre settori divisi tra loro e delimitati ai lati, da lesene in cotto a vista.
I due settori laterali sono più bassi del centrale, delimitati ai lati da lesene più strette che sorreggono un timpano spezzato triangolare, che li conclude e sui quali è posta la copertura a coppi a canale; un pinnacolo in muratura sormonta la cuspide del timpano.
Nella specchiatura principale dei due settori laterali, trovano posto due edicole con nicchia che fa da finestra.
Sopra le edicole sono posti due orologi: quello a sinistra segna con due lancette, i mesi dell’anno e i giorni della settimana; quello di destra, le ore e i minuti.
Il settore centrale presenta al centro una finestra con contorno in malta sagomata, completo di architrave ad andamento curvilinee, più alto dei due settori laterali.
Le due lesene in cotto terminano con un capitello sopra il quale corre una trabeazione con fregio intonacato e coronamento sempre in cotto.
Quest’ultimo elemento ha uno sporto coperto da tegole a canale, dal quale si innalza la parte centrale che si conclude con un piccolo tempietto sormontato da timpano triangolare raccordato con due cornici sagomate e rampanti ai lati.
Completa il tutto, la copertura con tegole a canale sormontate da croce in ferro.
La chiesa presenta una pianta a croce latina, la navata è suddivisa in quattro campate da lesene in muratura complete di capitelli corinzi in stucco, sopra i quali corre una trabeazione con fregio e cornicione non praticabile dalla quale si imposta la volta a botte.
La prima campata non è più utilizzabile perché è ricavata sopra il portico esterno ed è occupato da una cantoria, illuminata dalla finestra presente in facciata; essa è inoltre delimitata da un parapetto ad andamento lineare non curvilineo. Segue la seconda campata che ospita due confessionali per donne addossati alle pareti d’ambito della chiesa.
La terza campata presenta: a destra la tela raffigurante la Madonna seduta in trono con il Bambino e di Santi Battista, Carlo, Francesco; a sinistra la cappella dedicata ai Santi Fermo e Antonio da Padova.
Quest’ultima è discretamente ampia, contenente un presbiterio delimitato da balaustra e dotato di altare con ancona, marmoreo; ai lati troviamo due porte che conducono ai ripostigli. La quarta ed ultima campata è occupata solo sul lato di sinistra, da un pulpito in legno.
Dalla navata si accede al transetto che ospita, ai lati, due cappelle a pianta semicircolare ed è coperto centralmente da una tazza a vela poggiante su un tamburo a pianta quadrata, nelle pareti del quale sono ricavate quattro finestre sagomate a tre lobi. La cappella di destra è dedicata alla Pietà. La cappella di sinistra è dedicata a S. Francesco Saverio ed è dotata di altare e ancona con nicchia, entro la quale è deposta una statua di S. Francesco Saverio.
Nella parte destra del transetto è presente una porta che conduce al piccolo coro dal quale si possono poi raggiungere la sagrestia, illuminata da due finestre, le scale di accesso alla cantoria e la cappella della Confraternita: essa ha pianta rettangolare ed è illuminata da due finestre verso sud e due verso est; l’altare è in legno e sormontato da un tiburio sulle quali poggiano gli archi. Dalla cappella è possibile accedere al coro di sinistra, coperto da piccole volte incrociate; da esso è poi possibile salire al ripostiglio e all’organo della chiesa.
Sopraelevato di un gradino rispetto al transetto, vi è il presbiterio coperto da volte a botte: esso è a pianta quadrata ed ospita l’altare maggiore al centro.
Ai lati del presb
1481 – un voto espresso dagli abitanti della contrada Broseta in Borgo San Leonardo durante una pestilenza scoppiata verso la fine del Quattrocento, è all’origine della decisione di costruire una chiesa votiva al Santo Rocco. In quella drammatica circostanza infatti,gli abitanti del luogo, fecero voto di costruire una chiesa “in onore di Dio e dei Santi Sebastiano e Rocco” se nella sua clemenza e per intercessione di tutti i suoi santi, Dio Onnipotente si fosse degnato di liberare la contrada ed i suoi abitanti dalla peste che vi regnava. L’area scelta, su cui edificare la chiesa, era di proprietà di un certo Leonardo Zambla e fino ad allora era coltivata ad orto. La costruzione della chiesa prevedeva in un primo tempo, una copertura con tetto spiovente a due falde.
1575 – una prima descrizione della chiesa viene fornita dai verbali della Visita Apostolica del Cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, in cui viene individuato l’arare maggiore senza ornamenti. Egli ordinò di coprire la mensa con una tavola di legno, sopra la quale doveva essere collocata una pietra sacra della stessa forma. Nel decreto inoltre si ordinava di chiudere la cappella dell’altare maggiore con cancelli di ferro e di togliere tutti i seggi posti al suo ingresso.
1630 – venne rifatta la copertura della chiesa e vennero introdotte le volte in sostituzione del tetto a spiovente
1713 – vennero collocati gli orologi esterni: il primo fu chiesto espressamente dai sindaci di Borgo San Leonardo. L’orologio di destra, che indica i giorni del mese e le dodici ore, pur con successivi rifacimenti del suo meccanismo, è tutt’ora funzionante. l’orologio di sinistra, invece, che indica i giorni della settimana, le dodici ore e i mesi dell’anno, probabilmente rimase inattivo e veniva mosso manualmente ogni giorno da un incaricato. Secondo alcune testimonianze quest’ultimo orologio veniva usato per regolare i turni d’irrigazione dei numerosi orti della contrada.
1753 – i complessi lavori di ristrutturazione iniziarono con l’ampliamento della sagrestia, grazie alla donazione di un locale da parte dell’abate Mazzoleni. Nel 1759 si decise di aggiungere una cupola alla chiesa. Nel 1777 per completare degnamente i lavori di ristrutturazione effettuati all’interno della chiesa, venne costruito l’attuale altare maggiore. Nel 1796 vennero aggiunte due campane alle tre già esistenti.
1914 – vennero eseguiti lavori di restauro sotto la direzione dell’ing. Dante Fornoni, vennero fatte nuove decorazioni all’interno della chiesa . Inoltre viene costruita l’attuale cupola, i due cori a lato del presbiterio ed il passaggio laterale per l’accesso alla sagrestia.
1931 – sotto la direzione dell’ing. Luigi Angeli la chiesa venne restaurata una seconda volta
1987 – sono la direzione dell’architetto bresciani della Soprintendenza ai Monumenti, la chiesa venne restaurata una terza volta.