la chiesa, posta fuori dal centro abitato di Esmate è preceduta da un ampio portico delimitato da bassu muri sui tre lati, con un varco sul fronte principale che ne permette l’accesso; il portico è coperto da tetto a tre falde con struttura lignea a vista. La facciata vera e propria si presenta liscia ed intonacata con i cantonali in pietra a vista, i restanti tre prospetti sono in pietra a vista. Posto centralmente vi è il portale d’ingresso con contorno in pietra, fiancheggiato da due finestre rettangolari, con ugual contorno e dotate di inferriata. Internamente la chiesa si presenta a navata unica con pianta rettangolare; il presbiterio, alla stessa quota dell’aula, presenta addossato alla parete di fondo, il piccolo altare maggiore in legno dipinto
1575 – l’edifico venne costruito nei primi decenni del XVII secolo. Infatti il piccolo oratorio non compare nella descrizione della parrocchia fatta durante la visita apostolica di S. Carlo Borromeo del 1575 ma viene descritto nella relazione del marezzi del 1667
1667 – nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia la chiesa parrocchiale di Esmate, sotto l’invocazione di San Gaudenzio, era ancora aggregata alla pieve di Solto. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio dedicato a San Rocco
1667 – nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia la chiesa parrocchiale di Esmate, sotto l’invocazione di San Gaudenzio, era ancora aggregata alla pieve di Solto. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio dedicato a San Carlo
1703 – nella relazione fatta dal parroco di Esmate in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che entro i confini della parrocchia era registrato l’oratorio di San Rocco
1988 – la chiesa venne interamente restaurata
1989 – vennero eseguite nuove decorazioni interne alla chiesa per mano dall’artista Lino Petrogalli