posta sulla sommità dell’omonimo colle, la chiesa è circondata in lato nord e ovest da un sagrato al quale si accede mediante scala, dalla strada. Orientata secondo il criterio liturgico tradizionale, presenta la sua facciata rivolta ad ovest, molto semplice ad unico settore delimitato da due fasce intonacate che continuano siano all’imposta del timpano triangolare che conclude la facciata stessa, una zoccolatura in pietra serve da base alla facciata e al fianco. Il portale in arenaria centrale è dotato di architrave sagomato sormontato da fregio; un coronamento completa il portale. Sulla parete posta a nord vi è un ingresso secondario, costituito da un portale in arenaria sormontato da una lunetta in cui è posto il busto di S. Vigilio, realizzato in marmo di Zandobbio. La chiesa internamente si presenta a navata unica suddivisa in tre campate da lesene in stucco dipinte a finto marmo complete di capitelli anch’essi in stucco sopra i quali corre un fregio e un cornicione: sopra quest’ultimo, si imposta la volta a botte.
Nella prima campata a sinistra è presente una tela raffigurante S. Remigio e a destra, entro uno sfondato, è posta la statua raffigurante la Pietà. La seconda campata presenta a sinistra l’ingresso secondario e a destra una tela raffigurante la cena di Emmaus. Segue la terza campata che ospita a sinistra e a destra, quadri con scene bibliche. Due finestre poste a nord illuminano la navata. Ai lati dell’arco trionfale vi sono due porte: quella di sinistra conduce al campanile, mentre quella di destra alla sagrestia. Entrambi gli ingressi sono sormontati da nicchie: a sinistra è posta l’Immacolata e a destra il Sacro Cuore. Il presbiterio è rialzato di tre gradini ed ha pianta quadrata coperto da volta a botte; si completa nel coro absidato, illuminato da due piccole finestre
727 – si ha notizia che venne fondata una chiesa sulla sommità del colle ad occidente della città. L’anno dopo essa venne dedicata a S. Vigilio, chiesa che poi diede il nome anche al colle.
1315 – la chiesa apparteneva agli Umiliati di S. Maria di Galgario
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 24 settembre 1575, si annotava che entro i confini della parrocchia era presente anche la chiesa di San Vigilio e viene descritta con tre altari di cui uno dedicato a S. Vigilio, uno alla Vergine ed uno a S. Anna. La chiesa aveva anche un campanile ed era diretta da un consorzio e la vicinia contava 35 famiglie
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, si legge che tra gli oratori compresi entro la parrocchia vi era quello di San Vigilio nella contrada chiamata il Monte di San Vigilio
1781 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 19 agosto 1781, nella parrocchiale risultava compreso anche l’ oratorio di San Vigilio sull’omonimo monte, retto da un proprio sacerdote
1861 – nel 1861, la parrocchia VI di “Santa Grata Inter Vites” risultava censita come “parrocchia urbana”. A quest’epoca la comunità contava 2338 anime, ed era retta da un prevosto e tre sacerdoti. Entro la circoscrizione parrocchiale era compresa la chiesa dipendente di San Vigilio sul Monte
1913 – vengono seguite alcune modifiche sia interne che esterne alla chiesa
1951 – restauro dell’affresco esterno
1955 – la chiesa viene restaurata esternamente
1957 – viene posato un nuovo tabernacolo
1978 – rifacimento della copertura
1982 – rivestimento in bronzo della porta principale
1986 – ristrutturazione ed adeguamento liturgico del presbiterio