Il piccolo oratorio, isolato ai margini del bosco, fu edificato sulla struttura di un tempio pagano e su una prima costruzione poi ristrutturata nei secoli XI e XII dalle benedettine del monastero di San Vittore a Meda.
La particolare dedicazione a Sant’Adriano, cavaliere proveniente da Nicodemia martirizzato sotto Diocleziano deriva forse dalle fortissime similitudini tra la vicenda di questo martire e quella di San Vittore, già titolare del monastero di Meda.
L’interno della chiesetta, nella sua semplicità, custodisce testimonianze pittoriche di estremo interesse.
Nell’abside, proprio dietro l’altare spostato sulla sinistra, l’immagine più antica conservatasi (inizio secolo XII) raffigura proprio S. Adriano nella posizione detta “dell’orante” (frontale con le palme rivolte all’esterno).
Le maniche della tunica preziosamente foderate all’interno, sono indice della nobiltà del personaggio. Ancora S. Adriano ricompare poco più a destra in un’immagine che è, all’opposto, la più “recente” conservatasi nella chiesetta (datata 1497): qui il santo è rappresentato come un giovane biondo posto di tre quarti, abbigliato con preziosissimi abiti damascati e una corona di perle sulla testa; spada e stivali speronati ne indicavano inequivocabilmente il rango di cavaliere.
Sono presenti nell’abside anche le immagini di S. Bernardino e, all’estrema destra, S. Sebastiano con delle frecce in pugno, riferimento al suo martirio.
Da sottolineare la complessità iconografica del catino absidale dove, alla più consueta immagine del solo Cristo in mandorla, si preferisce una immagine trinitaria:
Attorno alla mandorla i Tetramorfi, simboli dei quattro evangelisti (Angelo, Leone, Toro, Aquila) reggono i quattro vangeli. Agli angoli del catino i santi Rocco (a sinistra) e Sebastiano, tradizionalmente invocati contro la peste. Sulla parete nord unica superstite è una preziosissima Madonna del Latte. Sulle altre pareti una scena tratta dalla vita di S. Gregorio, ci mostra il santo nell’atto di celebrare la liturgia davanti ad un altare corredato di tutto punto. E poi S. Bovone, cavaliere convertitosi alla vita contemplativa e S. Tommaso con la cintola della Vergine, da essa fatta cadere dal cielo come prova tangibile della sua avvenuta assunzione.