Lo Studio Quattroassociati, vincitore del concorso indetto dalla Diocesi di Milano nel 2006, realizza l’edificio sacro a partire dal 2010, presentando una struttura architettonica volta a far dialogare gli interni, articolati in spazi aventi funzioni liturgiche diverse, con l’esterno. Il volume della chiesa segue la forma della croce greca, idea sulla quale si è basato il progetto iniziale; la pianta rettangolare si sviluppa in altezza in modo che l’aula assuma in copertura la forma cruciforme. Il lato a Est si presenta perpendicolare al terreno, con campanile inserito al suo interno, mentre il lato a Ovest ha un aspetto curvilineo che esalta il dinamismo dell’edificio. L’interno è caratterizzato, proprio grazie alla forma della copertura, da una forte luminosità e da un effetto scenografico che coinvolge i fedeli e indirizza lo sguardo verso l’alto. Il presbiterio è il fulcro prospettico della liturgia.
La diffusione della luce trova diverse fonti: penetra dalla croce greca in copertura, dai lati della croce rovesciata e dall’ampia apertura in vetro sagomato sul lato del Naviglio e si rifrange infine nel piccolo specchio d’acqua posto tra sagrestia e cappella feriale, offrendo riflessi mobili all’interno dell’aula. Gli arredi sacri sono strettamente integrati al volume architettonico di cui riprendono la semplicità formale e la simbologia evocativa. L’altare è concepito come un tavolo appoggiato ad un masso squadrato, tagliato nell’angolo rivolto verso la cappella feriale che accoglie il Santissimo, mentre l’ambone ha la forma di sepolcro; incastonata nel piano presbiteriale, si innalza una croce in pietra con una figura lignea raffigurante il Cristo. La Via Crucis lungo il lato Nord e il segno grafico con spesse linee nere che corre per l’intera superficie interna dell’aula e della cappella feriale sono opera di Giovanni Frangi, artista che collabora con lo studio fin dalla progettazione dell’edificio in fase di concorso.
2010 – La chiesa è stata edificata tra il 2010 e il 2014.
1. Accessibilità
La struttura è accessibile facilmente anche a persone con disabilità
2. Come arrivare
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Con mezzi pubblici: Stazione Ferrovie Nord linea S9 Milano-Mortara (a circa 1500 mt )
Linea STAV da Milano Romolo M2 verso Abbiategrasso (fermata Via Circonvallazione Trezzano) - In auto: la chiesa è vicinissima allo svincolo della Tangenziale Ovest Milano – uscita 6 per Corsico Gaggiano – poi SP 59 direzione Gaggiano
3. Parcheggi
Molto difficile trovare posto lungo la Vigevanese; inoltre non è consentita la svolta a sinistra lungo la Vigevanese stessa in direzione Gaggiano. Il percorso dei sensi unici intorno all’edificio appare tortuoso ma si risolve seguendo le indicazioni per via Buozzi percorrendo via Marchesina, Mascagni, SanCristoforo oppure via san Cristoforo e Fogazzaro.
4. Luoghi di ristoro
Disponibili nelle vie adiacenti
Itinerario chiese contemporanee - 50
Impianto urbanistico e contesto di riferimento: Il progetto dello studio milanese è risultato vincitore del concorso indetto dalla Diocesi di Milano nel 2006 per dotare la parrocchia di Sant’Ambrogio di Trezzano sul Naviglio di una nuova chiesa e di nuove funzioni. Il complesso, realizzato a partire dal 2010, è formato da un articolato programma liturgico e pastorale: la chiesa, gli uffici parrocchiali, il centro Caritas, una comunità di suore e una per le famiglie. L’intero centro parrocchiale è definito da un recinto di muri che delimitano alcuni spazi separandoli ma non escludendoli dal contesto urbano. Il recinto-soglia, il cui elemento murario continuo richiama taluni antichi complessi di basiliche quali Sant’Ambrogio a Milano, sottolinea in senso sacro lo spazio che contiene. Il rapporto con l’esterno è comunque mantenuto dal susseguirsi di aperture che lo aprono visivamente alla percezione collettiva. In un gioco di pieni e vuoti sono presenti alcuni importanti patii con diverse caratteristiche: il primo funge da sagrato d’accesso a tutti i servizi e alla chiesa stessa; il secondo, di natura sociale, è il cortile interno del centro Caritas, dotato di ingresso autonomo; il terzo è un giardino interno su cui affacciano gli alloggi. Il lungo sviluppo del sagrato, i suoi ingressi speculari a Nord e a Sud e il suo isolamento rispetto alla viabilità circostante, lo rendono un luogo adatto all’incontro. Tale spazio interno si contrappone ad una piazza esterna alberata prospiciente il Naviglio, concepita come luogo di relazione con lo spazio urbano.
Facciata principali: La chiesa si erge in un volume plasmato attorno alla forma della croce greca, che rappresenta l’idea di partenza del progetto e l’elemento caratterizzante dell’edificio. Il volume raggiunge la sua vera singolarità mano a mano che si sviluppa in altezza e l’aula si trasforma da rettangolare (in pianta), a cruciforme (in copertura). Sul lato ad Est, verso Milano, il fronte si innalza perpendicolare al terreno e accoglie l’ingresso principale all’aula liturgica e il campanile scavato al suo interno; sul lato a Ovest, verso Abbiategrasso, la parete assume un andamento curvilineo che risale fino alla sommità per poi ribaltarsi all’interno della chiesa. In tal modo la croce disegna anche il soffitto della aula liturgica, dove l’assemblea dei fedeli guarda ad essa come simbolo di luce. La spazialità interna è generata da una croce dentro un’altra croce: un volume sospeso, un cannocchiale cruciforme che illumina lo spazio liturgico in modo diretto e scenografico. Se da una parte predomina il bianco dei volumi e il chiarore del cemento e della pietra di rivestimento, dall’altra il bronzo dorato del portale d’accesso si staglia autonomamente nell’intero complesso. La linea verticale del portale prosegue in altezza con le cinque campane inserite nel campanile scavato e con la croce dorata in sommità.
Organizzazione interna: Dal sagrato l’ingresso immette nell’aula liturgica attraverso uno spazio filtro in cui è collocato il fonte battesimale, una pietra ottagonale con un catino dorato sull’ottavo lato, quale simbolo del giorno della Resurrezione. Da qui si accede all’aula, un ambiente unico illuminato sia dall’apertura a forma di croce sul soffitto sia da una vetrata decorata sul lato verso il Naviglio, al di sotto della quale si snoda un percorso con Via Crucis; questa mette in comunicazione la zona riservata al fonte battesimale con il presbiterio e l’altare. Sul lato opposto l’aula comunica con la cappella feriale in cui trova posto la custodia eucaristica, orientata in modo da rimandare visivamente all’altare maggiore e ben visibile dall’assemblea. Nello spazio compreso fra la cappella feriale e la sagrestia, un sapiente gioco di volumi e di superfici piene e vetrate rende possibile un contatto visivo tra i fedeli e gli spazi esterni riservati agli altri servizi. La luce naturale si diffonde attraverso il cavedio vetrato e si rifrange nel piccolo specchio d’acqua, offrendo riflessi mobili all’interno dell’aula. Il risultato è uno spazio percepito come arioso ed esteso, che, unito alla buona luminosità generale, dona alla comunità un sensazione di serenità che rende più gioioso e partecipato l’incontro con Dio. Non meno importante è la prevalenza di toni chiari che contrastano armoniosamente con il dorato: l’oro viene usato nell’alto portale d’ingresso, nelle stelle che punteggiano la tenda absidale, nel leggio posto di fianco all’altare, nei serramenti, nelle bucature e nel tabernacolo della cappella laterale. Infine i pavimenti di tutte le parti comuni, dell’aula liturgica e del presbiterio sono in pietra chiara Perlato Royal; in acciaio colorato a spruzzo sono invece i serramenti degli uffici e degli alloggi, così come la copertura a croce dell’aula ed in generale i lucernari.
Caratteristiche strutturali: L’intero complesso è realizzato esternamente con una muratura in cemento bianco fotocatalitico faccia a vista che all’interno è coibentata, rivestita in cartongesso e finita con intonaco chiaro. Il tetto piano vetrato è costituito da un reticolo di travi in acciaio che assorbono le spinte dovute alle forme strutturali in cemento e sostengono il cannocchiale sospeso, anch’esso realizzato con un telaio in acciaio rivestito in cartongesso.
Aspetti liturgico-pastorali: L’ingresso dal sagrato, posto in asse con l’incisione del campanile nel volume cruciforme, apre sulla grande aula costruendo una fuga prospettica verso l’altare, il presbiterio e il mantello absidale retrostante. La distribuzione dei diversi luoghi ed elementi liturgici è così assorbita in una forte unitarietà dell’intero ambiente. Il muro posto dietro l’altare rimane sospeso e lascia passare la luce da sotto, donando l’effetto di un mantello che si solleva per rivelare il mistero di Dio. Analogamente può essere interpretato come una volta celeste che, attraverso le stelle dorate, ripropone parte della costellazione presente in cielo il giorno in cui la Santa è nata. In ogni caso l’area presbiteriale diviene il fulcro prospettico della liturgia; essa non chiude lo spazio sacro ma lascia intendere che esso continui al di là della parete sospesa. Infine il fonte battesimale viene collocato all’inizio dell’aula, come partenza per un percorso di purificazione verso Dio.
Opere d’arte: Gli arredi sacri sono strettamente integrati al volume architettonico di cui riprendono la semplicità formale e la simbologia evocativa. L’altare è concepito come un tavolo appoggiato ad un masso squadrato, tagliato nell’angolo rivolto verso la cappella feriale che accoglie il Santissimo. L’ambone ha la forma di sepolcro, con una pietra rovesciata che diventa il gradino d’ingresso; al suo fianco, incastonata nel piano presbiteriale, si innalza una croce in pietra che da terra arriva a toccare la tenda absidale. La Via Crucis lungo il lato Nord e il segno grafico con spesse linee nere che corre per l’intera superficie interna dell’aula e della cappella feriale sono opera di Giovanni Frangi, artista che collabora con lo studio fin dalla progettazione dell’edificio in fase di concorso.
Breve biografia dell'architetto
Lo studio di architettura e urbanistica Quattroassociati viene costituito a Milano nel 1990 da Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi e Daniela Saviola. Fin dall’inizio della sua attività ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali di progettazione. Lo studio possiede una solida esperienza nella progettazione architettonica, con particolare attenzione alle tematiche energetiche e ambientali e alla ricerca tecnologica. La sua attività è rivolta ai progetti di riqualificazione urbana, con particolare interesse per i temi legati alla sostenibilità in architettura.
Altri progetti sacri: Quattroassociati ha potuto confrontarsi con il tema dell’architettura sacra anche con il progetto del padiglione della Santa Sede a Expo 2015. Lo studio è stato inoltre invitato al concorso di idee per la riqualificazione funzionale dell’ex Seminario Arcivescovile a Milano (2010) e al concorso per una nuova chiesa a Forlì (2015).
Proposta artistico- iconografica
“Questo è il segno dell’alleanza che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne” Genesi 8,8-22
La linea dell’infinito che si fa orizzonte ovunque si giri lo sguardo, il mistero della creazione che si fa presente nello spazio artificiale della chiesa, la dimensione di un mondo ultimamente buono che ci fascia e ci protegge .
La comunità ecclesiale non deve difendersi da una realtà nemica, sente invece la realtà e la natura come riflessi dell’amore di Dio.
Questo è il progetto per la chiesa di Trezzano sul Naviglio.
Una linea argentea dipinta e scalfita nell’intonaco percorre l’intero edificio, rappresentando un lungo scenario naturale. Il materico argenteo racconta la preziosità del nostro quotidiano, che è sempre diverso, dinamico, in movimento, dono della fantasia divina che non ha creato l’uniformità. La base d’argento rappresenta la preziosità della vita, che non è mai monotona e ripetitiva. Essa riflette e restituisce l’armonia del vivere, accoglie in se le dinamiche fra le parti, per tradurre infine questi scambi e interazioni in comunità.
La circolarità di questa linea vuole evocare anche una dimensione di maternità, propria del carisma di santa Gianna Beretta Molla. E’ come un abbraccio di una madre al figlio, dentro il quale ci si sente richiamati con naturalezza nel nostro destino.
La rappresentazione di un paesaggio nella sua normalità sta anche a ricordare come l’esperienza cristiana viva dentro la normalità dei contesti quotidiani. Non ha bisogno di condizioni speciali, ma si costruisce dentro la quotidianità della vita. Anche questo è un aspetto che è stato richiamato dalla figura di Santa Gianna Beretta Molla, che ha percorso il suo cammino verso la santità dentro la normalità del suo impegno quotidiano.
Ma vuole essere anche un’immagine che, come una calamita attrae per la sua bellezza, per esprimere gratitudine e adesione al mistero che ha voluto che il mondo fosse.
Il segno, continuo ed armonico, affiora dalla superficie muraria come un antico strato riscoperto, come fosse la materia di cui è composta la struttura architettonica stessa. Toni chiari e cangianti, vibrazioni di luce, ritmano questa ‘partitura’, che collega ed evidenzia i luoghi liturgici in un abbraccio iridescente che diviene per noi “il segno dell’alleanza”.