L’edificio presenta orientamento nord-est/sud-ovest e si attesta ad una quota sensibilmente inferiore rispetto a via Chiesa Rossa (strada provinviale che segue il corso del Naviglio Pavese) e via Savio, sulle quali prospetta: causa dell’elevazione del piano stradale fu lo scavo dell’ultimo tratto del Naviglio Pavese. La chiesa, interamante in mattoni a vista, è caratterizzata da una semplice facciata a capanna in stile romanico con un solo ingresso ed un’ampia monofora sopra la quale sono visibili tracce di un affresco quattro-cinquecentesco. Le facciate laterali e l’abside presentano monofore strette ed alte, strombate, mentre le murature esterne sono concluse da cornici dentellate o ad archi intrecciati: il campanile rimasto incompiuto in prossimità dell’angolo nord-orientale dell’edificio venne sosituito da una piccola campana posta oltre la sommità della facciata.
L’aula a navata unica e pianta rettangolare si presenta completamente intonacata: i pochi resti di affreschi sulle facciate laterali e la controfacciata fanno però pensare che fosse completamente affrescata. Le decorazioni pittoriche sopraccitate sono state attribuite ad un allievo di Giotto attivo nei primi decenni del 1300 in Lombardia, mentre di stile bizantino appaiono i frammenti ancora visibili nella zona di presbiterio ed abside. La zona presbiteriale è separata dall’aula da un’arcata che genera una volta a botte, mentre due archi di dimensioni più contenute la affiancano sottolineando l’accesso alle due cappelle con volta a crociera che si affacciano sul medesimo spazio. L’abside, che è dotata di piccole monofore come le cappelle laterali, termina con una semicupola, mentre la struttura a capriate della copertura principale è completamente a vista.
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100 – La chiesa sorge sopra ad una preesistente basilica paleocristiana che i restauri dei primi anni 2000 datano attorno al II secolo, facente probabilmente parte di una più ampia costruzione, una domus romana di cui si sono trovate tracce anche all’esterno della chiesa attuale.
1139 – Prima testimonianza scritta dell’esistenza dell’attuale chiesa, ricostruita sul sacello preesistente.
1162 – Grave danneggiamento della chiesa durante l’assedio di milano ad opera di Federico Barbarossa.
1239 – Grave danneggiamento della chiesa causato probabilmente dagli allagamenti messi in atto dall’esercito milanese per contrastare l’avanzata di Federico II.
1300 – Riparazione e restauro della chiesa: venne allungato la navata verso sud con conseguente rifacimento della facciata principale ed ornata con nuovi affreschi.
1782 – Come conseguenza dello scavo per la realizzazione del Naviglio Pavese, la chiesa si ritrovò parzialmente interrata sull’intero lato occidentale con conseguenti gravi infiltrazioni d’acqua. Al fine di ovviare al problema e garantire l’ingresso da quota stradale, venne realizzato un solaio ligneo per dividere orizzontalmente l’aula: la quota superiore destinata al culto e quella inferiore a magazzino.
1951 – Modifiche interne e intervento sulle pitture del catino absidale.
1964 – Dopo essere stata acquistata dal Comune di Milano nel 1960, ne fu affidato il restauto all’arch. Egidio Nichelli che avrebbe dovuto riportare la chiesa alla sua struttura originaria; nel corso dell’intervento furono riportati alla luce i resti della sottostante basilica paleocristiana. I lavori di restaurono furono interrotti nel 1966.
2000 – Restauro radicale della chiesa ad opera dell’arch. F.R. Galli volto a riportare l’edificio all’aspetto duecentesco.