La facciata, più che dal pronao curvilineo su due colonne, è dominata dalle due ante in bronzo realizzate per il bicentenario manzoniano. Il mosaico soprastante rappresenta il patrono “S. Alessandro martire”; la facciata si conclude a timpano. A sinistra della facciata si trova il campanile, dotato di orologio. L’interno è a navata unica a croce latina con copertura in volta a botte e cupola all’incrocio dei bracci; alla navata si affiancano quattro cappelle laterali. Le pareti laterali della navata sono decorate dai riquadri dei profeti (Davide, Daniele, Geremia e Mosè) opera di Alessandro Colombo e da nicchie con statue moderne. All’imposta della volta corre il cornicione che riporta iscrizioni latine. Lungo la parete sinistra una porta, a lato dell’ex battistero, conduce nella cappella invernale che ospita una sezione della quadreria parrocchiale. La prima cappella a destra è dedicata a S. Giuseppe, scavi archeologici hanno individuato sotto questo altare l’abside quadrilatera altomedioevale. La cappella, chiusa da una balaustra in marmo, presenta un’ancona in marmi policromi ed un tabernacolo, anch’esso in marmo, chiuso da antina di legno dorato con intagli. La cappella fronteggiante, dedicata a S. Carlo, fu dipinta a secco nell’Ottocento e presenta un’ancona uguale a quella di S. Giuseppe; anche questa è delimitata da balaustra in marmo. L’altare del Suffragio, secondo di destra, è dominato da tre statue novecentesche: il Sacro Cuore, Il Gesù Bambino e una Maria Bambina in cera posta in una nicchia appositamente realizzata. Sopra questa una teca ospita le tredici tavoletta ad olio raffiguranti i “Misteri del Rosario”. La cappella del Rosario, secondo di sinistra, presenta pareti laterali, sopra ai due moderni confessionali, dipinte con l’Annunciazione e la Fuga in Egitto. Il tricoro, novecentesco, presenta a destra l’altare dedicato a S. Giovanni Battista e a sinistra quello dedicato al Sacro Cuore. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è affrescato con scene rappresentanti: l’Ultima Cena, il Digiuno di Elia confortato dall’angelo sulla parete sinistra, il Sacrificio di Isacco su quella destra e l’Agnus Dei nella volta. Gli stalli più antichi del coro sono quelli alla destra dell’altare.
VII sec. – Il primo edificio sacro sorse in quest’area nel VII secolo.
XV sec. – La chiesa subì varie modifiche nell’epoca gotica fino a diventare nel XV secolo una delle più grandi di tutta la valle.
XVII sec. – Nel Seicento furono sistemate le cappelle laterali.
1852 – Furono condotti ingenti lavori che portarono all’aggiunta dell’attuale campanile, all’innalzamento della navata, alla ricostruzione del coro in forma semicircolare e alla realizzazione di una nuova sacrestia. Il progetto fu realizzato dall’ing. Paolo Scandella.
1932 – La chiesa raggiunse l’aspetto attuale con il ribaltamento dell’asse di 180 gradi e l’aggiunta del tricoro, progetto del Beato Angelico, e la realizzazione della nuova facciata. La chiesa fu consacrata dal card. Ildefonso Schuster il 10 settembre 1933.
1976 – Venne realizzata la cappella invernale occupando una parte della vecchia sacrestia.
1981 – Venne realizzata la pavimentazione, la tinteggiatura e tre vetrate verso la sacrestia (Gesù in cattedra, Crocifissione e Ultima Cena). Fu posto il nuovo altare con paliotto in marmo ed il tabernacolo con anta in metallo decorato.
1985 – Piero Maggioni, per il bicentenario manzoniano, realizzò le due ante in bronzo del portale, presentando il Manzoni come grande cattolico oltre che grande poeta.
1990 – Fu condotta una campagna di restauro globale dell’edificio che interessò le coperture, gli intonaci esterni ed interni, la nuova tinteggiatura e la realizzazione della centrale termica.
1997 – Trento Longaretti realizzò il mosaico a lunetta, posto sopra al portale, che rappresenta il patrono S. Alessandro martire.