Edificio a pianta rettangolare ed aula unica. La facciata è a capanna con profilo superiore spezzato e portale centrale affiancato da due aperture quadrangolari protette da grate metalliche; un’altra apertura, di dimensioni maggiori, si trova al centro della facciata. Sotto questa è murato un rilievo scultoreo rappresentante un volto umano nimbato, probabile opera medievale. Sul retro a destra sorge un tozzo campanile.
L’interno non presenta suddivisioni spaziali; l’aula è coperta da volte a botte lunettate, decorate con motivi geometrici e floreali. Lungo il fianco destro sorge un doppio annesso.
sec. XII? – La chiesa, benchè non citata da Goffredo da Bussero nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani del sec. XIII, è considerata di origine medievale, principalmente per la presenza di un capitello e di un frammento scultoreo in facciata che apparterrebbero a tale epoca. La prima citazione sicura è nella visita pastorale di Gabriele Sforza del 1455.
1567 – La chiesa è trovata in cattive condizioni da mons. Girolamo Polizio e don Alberto Patalli di Reggio.
1606 – La visita pastorale del card. Federico Borromeo trova la chiesa nuovamente in cattive condizioni; verrà interdetta al culto fino al 1736.
1874 – Don Albino Tantardini fa demolire e ricostruire il presbiterio; viene decorato l’interno da Lucio Del Fante.
1909 – Viene edificato il campanile su impulso di don Paolo Bianchi.
1919 – Viene addossato l’altare al muro, creata la nicchia, modificato l’arco dell’altare, rimosse le vetrate del presbiterio, restaurati ossario e facciata.
anni ’70 – Vengono rifatte le coperture.
1570-80? – L’edificio viene restaurato se nella visita pastorale del 1581 mons. Stefano Lonati la trova in buone condizioni.