La chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio da Padova, fu completata nella forma attuale nei primi anni del 1860 attorno alla preesistente chiesa che risale al 1650 circa.
Il presbiterio è a pianta quadrangolare, lo spazio liturgico è composto da una parte iniziale a pianta ellittica (originaria) ed una parte a pianta rettangolare (ampliamento) con due cappelle devozionali laterali. Nella parte esterna non è presente nessuna decorazione di rilievo ad eccezione della lavorazione manierista del finestrone tamponato della facciata principale. L’ingresso principale è sovrastato da un protiro sorretto da due colonne in mattoni. Le volte all’interno sono in prevalenza a botte; una volta a cupola copre lo spazio ellittico originario. In corrispondenza dell’aula rettangolare sul lato sinistro troviamo la cappella della Madonna del Rosario, sul lato destro di fronte la cappella di Sant’Antonio da Padova. La porzione originaria della chiesa rappresenta uno dei rari modelli a pianta ellittica presenti in questa parte del territorio lombardo.
1600 – La costruzione della chiesa di Lambrinia è con molta probabilità da attribuirsi a Federico Borromeo e venne iniziata a metà del 1600.
1729 – Nel 1725 venne edificata la sagrestia come attesta un disegno conservato nell’archivio della parrocchia.
1859 – L’ampliamento dell’antico oratorio comportò la demolizione della cappella semicircolare dell’altare maggiore e della sagrestia e l’innesto di un nuovo corpo di fabbrica a croce latina. Di fatto si seguì solo in parte il progetto dell.ing. Brugnatelli nel 1859.
1861 – La chiesa venne ampliata nel 1861, da alcuni disegni della seconda metà dell’ottocento possiamo dedurre la descrizione del primitivo oratorio.
L’ing. Gaetano Brugnatelli stese un progetto di ampliamento su richiesta del prevosto Bazzi il 12/4/1859.
1914 – Lambrinia un tempo Camatta è frazione di Chignolo Po.
Il card. Eugenio Tosi con decreto del 27 agosto 1925 staccò dalla Diocesi di Milano a quella di Pavia l’intero vicariato di Chignolo compresa Lambrinia.
La parrocchia di Camatta costituita il 29 luglio 1914, fu canonicamente eretta con decreto del Vescovo Carlo Allorio il 26 dicembre 1946.
1933 – Nel 1933 la vecchia cella campanaria fu abbattuta e la torre fu innalzata di un piano: il campanile raggiunse così l’altezza di 32 metri.
1936 – L’ultimo intervento di una certa consistenza al tetto avvenne nel 1936 con la parziale sostituzione dell’orditura secondaria e del manto di copertura.
1942 – La decorazione all’altezza dei capitelli in giù fu eseguita dal pittore Cav. Cesare Minestra di Lodi nella seconda metà del mese di marzo del 1977: grazie alla scelta di colori della decorazione la parte antica risulta ben integrata con la nuova precedentemente affrescata dal pittore figurista Ismaele Savarè nel 1942.
1974 – Nel 1974 vennero demoliti i due altari delle cappelle laterali. Vennero abbattuti gli altari di San Giuseppe e San Sebastiano divenuti indecorosi a causa dell’umidità.
1975 – Nel 1975 dalla ditta Garassino di Torino fu eseguito alle pareti della chiesa un trattamento contro l’umidità, consistente nell’iniettare nel muro, all’altezza di 45 cm. una sostanza resinosa che, assorbita dal mattone, lo rende impermeabile all’umidità.
Nel settembre del 1976 fu rifatto l’intonaco del muro fino all’altezza di m. 2,60.
1998 – Nel 1998 dopo un evidente distacco dell’intonaco della volta e l’apertura di profonde fessurazioni il porticato è stato oggetto di interventi mirati al ripristino della piena efficienza statica.
2011 – Il giorno 5 novembre 2011 è avvenuto il crollo di una porzione di muratura in mattoni pieni posta a chiusura della testata del sottotetto della navata verso l’abside. Il crollo della muratura ha provocato la rottura delle tegole e del colmo del tetto dell’abside adiacente con infiltrazioni che hanno danneggiato le pitture della volta a botte sottostante, proprio sopra il presbiterio. Il crollo del muro è avvenuto a causa della forte rotazione della capriate che ha provocato uno spostamento delle falde di copertura in direzione est. E’ stato quindi attuato un intervento provvisorio per la messa in sicurezza delle capriate con la rimozione dei mattoni caduti sul tetto dell’abside e il ripristino parziale del manto di copertura dello stesso.