Al centro dell’abitato di Somadino sorge l’oratorio di S. Stefano; la semplice facciata a capanna presenta la sola apertura del portale in pietra. La struttura interna è ad unica navata coperta da volta a botte con unghie su due campate e conclusa dal presbiterio quadrato. Al centro della volta è dipinta, dentro una cornice decorativa, una croce contornata da un mazzo di fiori e un ramo di palma con una stella. Entrando sulla destra c’è un’acquasantiera su pila con vasca in granito, mentre a sinistra è posto un confessionale in legno di noce. Lungo le pareti della navata sono appesi medaglioni novecenteschi con le stazioni della Via Crucis. Il presbiterio, separato da una balaustra in marmo, ospita l’altare dove si trova una pregevole pala secentesca di scuola veneta raffigurante la Lapidazione di S. Stefano. Sopra l’altare è posto un elegante tabernacolo ligneo a tempietto, trasportato dalla parrocchiale di S. Bernardino. Una porticina a destra dell’altare collega il presbiterio alla retrostante sacrestia.
XIV sec. – La chiesa potrebbe, verosimilmente, essere stata edificata non prima del XV sec. quale “devoto risarcimento” per la mutata intitolazione della parrocchiale di Margno da S. Stefano a S. Bartolomeo.
1569 – Menzionato, per la prima volta, negli atti di una visita pastorale compiuta l’11 luglio 1569 l’oratorio era così strutturato: lungo sedici passi e largo dodici, nella parete sopra l’altare era dipinto un Crocifisso.
1625 – Venne costruita la sacrestia, addossata alla parete di fondo del presbiterio.
1863 – Venne realizzata la balaustra in marmo nero di Varenna, che separa l’aula dal presbiterio, dal marmorino Pietro Pirelli.
1895 – Nel 1895 l’oratorio fu totalmente riparato nell’interno e nei dipinti.