Immerso nella tranquilla campagna del territorio cremasco, lungo la strada provinciale che congiunge Crema a Salvirola, sorge il Santuario della Beata Vergine della Pallavicina a Izano. La sua denominazione deriva dalla roggia Pallavicina che scorre nelle sue vicinanze. Il santuario si trova non lontano dal punto in cui la roggia Pallavicina confluisce nella roggia Archetta presso il santuario del Marzale, formando il canale Archetta-Pallavicina. Un suggestivo viale alberato conduce il visitatore dalle prime case storiche del paese a questo luogo di culto mariano, sebbene l’espansione edilizia e industriale abbiano in parte modificato il contesto originario. Una particolarità è rappresentata dalla roggia Babbiona, derivata dal fiume Serio presso Casale Cremasco in corrispondenza dell’oratorio di Santa Maria del Binengo, che scorre addirittura sotto il portico antistante la chiesa.
Le origini del santuario si perdono nella tradizione popolare, non essendo noti documenti storici che attestino l’anno preciso dell’apparizione miracolosa della Madonna. Tuttavia, la tradizione colloca l’evento tra la metà del XIV e la metà del XV secolo. Secondo il racconto tramandato, la sera del 13 maggio di un anno imprecisato, la Vergine apparve a una pia fanciulla raccolta in preghiera in un luogo isolato fuori dal paese, invitandola a recarsi dal parroco per sollecitare la costruzione di una chiesa in quel preciso punto. Inizialmente incredulo, il sacerdote richiese una prova dell’autenticità dell’apparizione. Così, il giorno seguente, 14 maggio, la Vergine riapparve alla ragazza consegnandole un ramoscello secco che sarebbe miracolosamente fiorito nelle mani del sacerdote A seguito di questo prodigio, e con l’impegno scritto del sacerdote, si diede avvio alla costruzione di un primo, modesto edificio di culto. Un affresco votivo all’interno della chiesa, posto su un pilastro dell’abside e recante inciso l’anno 1444, suggerisce una possibile datazione dell’origine della devozione.
Nonostante non si conosca l’aspetto e la data di costruzione del primo oratorio, l’attuale edificio fu iniziato attorno alla metà del XVI secolo, presumibilmente a partire dal 1578 in occasione di una visita pastorale, in sostituzione di una precedente costruzione ormai in rovina.
La chiesa si presenta con una pianta ad aula unica, con l’abside orientata e disposta parallelamente alla strada che da Izano conduce a Crema. L’ingresso principale è situato sul lato ovest, mentre un secondo ingresso, affacciato sul viale, fu aperto solo nel 1910. Varcando la soglia principale, si notano l’aggiunta novecentesca di due cappelle sul lato sud, dedicate a Sant’Agnese e San Giuseppe, e tre cappelle sul lato nord, realizzate tra il Sei e il Settecento.
L’interno del santuario ha subito un progressivo arricchimento architettonico e decorativo nel corso dei secoli, culminando in un aspetto prevalentemente barocco. L’arco trionfale è ornato da un’Annunciazione datata 1585 e attribuita alla bottega di Aurelio Buso, mentre nel pilone di sinistra è stato ricollocato un frammento di dipinto raffigurante la Madonna col Bambino, risalente alla metà del XV secolo. Gli affreschi del presbiterio, datati 1577, sono opera di Aurelio Buso e della sua bottega e rappresentano gli Evangelisti nella volta, la Circoncisione di Gesù e l’Adorazione dei Magi sulla parete sinistra, e la Visitazione a santa Elisabetta e Gesù fra i dottori nel tempio sulla parete destra. Negli spicchi del catino absidale e nel tamburo si dispiega un ulteriore ciclo di affreschi con santi e la Madonna col Bambino, la cui esecuzione è attribuita alla scuola cremonese, sebbene la mano precisa rimanga ignota.
Il santuario è da secoli un luogo di profonda devozione mariana, con celebrazioni solenni che ne ricordano l’apparizione nel mese di maggio. Tuttavia, l’evento più noto legato a questo luogo sacro è la Fiera dell’Angelo, che ogni anno anima il viale del Santuario il giorno di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, attirando fedeli provenienti da tutto il Cremasco
- Metà XIV – Metà XV secolo: Probabile periodo dell’apparizione miracolosa della Madonna.
- 1444: Datazione desunta da un affresco votivo raffigurante la Beata Vergine col Bambino presente nell’abside.
- 1577: Realizzazione degli affreschi del presbiterio da parte di Aurelio Buso e della sua bottega.
- 1578: La chiesa viene definita “recente” durante la visita del vescovo di Cremona Nicolò Sfrondati, suggerendo una riedificazione.
- 1585: Esecuzione dell’affresco dell’Annunciazione sull’arco trionfale dalla bottega di Aurelio Buso.
- Tra il XVI e il XVII secolo: Trasferimento del luogo della celebrazione dall’abside alla cappella centrale della parete settentrionale dedicata alla Madonna e inizio della decorazione a stucchi di quest’area.
- 1608-1610: Costruzione della prima cappella aggiunta all’edificio cinquecentesco, dedicata all’Apparizione della Vergine.
- 1618: Realizzazione delle tele “Fuga in Egitto” e “Adorazione dei pastori” per la cappella dell’Apparizione e della pala d’altare “San Carlo in preghiera” per la futura cappella di San Carlo Borromeo da parte di Tommaso Pombioli.
- 1691: Erezione della cappella dedicata a San Carlo Borromeo e avvio della costruzione della cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova.
- 1697-1699: Ricostruzione della cappella di San Carlo Borromeo nelle forme attuali e realizzazione dell’altare in marmi policromi ad opera di Giulio Silva.
- Circa 1699: Realizzazione degli stucchi della cappella di San Carlo Borromeo e degli angeli esterni da parte di Giovan Battista Artari. Esecuzione dei dipinti della cappella di San Carlo Borromeo da parte di Giovanni Brunelli. Realizzazione della “Gloria di Maria” posta all’esterno della cappella dell’Apparizione da parte di Giovan Battista Artari.
- 1713: Aggiunta della terza cappella a sinistra, dedicata a Sant’Antonio da Padova, e realizzazione delle nove tele raffiguranti i suoi miracoli.
- 1742: Realizzazione dei dipinti murali nella cappella di Sant’Antonio da Padova firmati e datati A.B.
- 1748: Esecuzione degli intagli lignei della cassa dell’organo da parte di Alessandro Arrigoni.
- 1749: Collocazione dell’organo opera dei Serassi di Bergamo.
- 1752: Realizzazione delle tre campane da parte della fonderia Crespi. Esecuzione degli affreschi incornicianti le tele nella cappella di Sant’Antonio da Padova siglati ABC.
- 1910: Apertura del nuovo ingresso sul viale e costruzione delle due cappelle sul lato sud, dedicate a San Giuseppe e Sant’Agnese, per volere del parroco Luigi Barbieri.
- 1912: Realizzazione della statua lignea di Sant’Agnese ad opera di Romolo Bianchi.
- 1913: Realizzazione della statua lignea di Sant’Antonio da Padova.
- 1914: Il capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano concede il permesso di incoronare l’immagine venerata.
- 1915: Realizzazione dell’organo attuale da parte di Pacifico Inzoli.
- 1918: Realizzazione delle decorazioni in stucco e delle pitture nelle cappelle di Sant’Agnese e San Giuseppe rispettivamente da Ambrogio Pirovano e Romeo Rivetta e degli stucchi da Virginio Ponti.
- 25 agosto 1919: Incoronazione dell’immagine venerata alla presenza del cardinale di Milano Andrea Carlo Ferrari.
- 1978: Importanti restauri conservativi.
- 1987: Ampia ridipintura dell’immagine raffigurante l’Incoronazione della Vergine nella cappella dell’Apparizione ad opera di Rosario Folcini.
- 1999: Furto degli angeli che ornavano le paraste laterali e l’arco spezzato della cappella di San Giuseppe.
- 2010: Importanti restauri conservativi.
Nei dintorni

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