Nel cuore pulsante di Lecco, dove la città abbraccia il lago e la montagna, sorge un luogo che racconta la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la patria: il Santuario Nostra Signora della Vittoria. A pochi passi dalla statua di Alessandro Manzoni, simbolo della città, la chiesa si erge maestosa, in un angolo di Lecco che sa di storia e devozione.
La sua costruzione risale al periodo immediatamente successivo alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1917, Monsignor Luigi Vismara, prevosto di Lecco, acquistò il terreno grazie alla generosa donazione di Domenica De Dionisi, vedova Manzoni. Il progetto fu affidato all’architetto Piero Palumbo, mentre i lavori furono diretti da un giovane ingegnere, Pietro Amigoni. Il 29 settembre 1918, sotto gli occhi del Cardinale Andrea Ferrari, venne posata la prima pietra. Il santuario, però, dovette attendere più di un decennio per essere consacrato: fu il Cardinale Schuster a farlo il 5 novembre 1932, restituendo alla città una chiesa destinata a diventare un faro di speranza e ricordo.
Il Santuario, che si staglia con il suo stile neoromanico, con il rivestimento a strisce bianche di pietra e granito, ha un significato profondo. È infatti un monumento dedicato ai caduti delle guerre, in particolare della Prima Guerra Mondiale. La cripta custodisce i resti mortali di soldati e ufficiali provenienti dai fronti di guerra, tra cui quelli libici e russi, e persino le vittime della Seconda Guerra Mondiale. Ogni angolo del Santuario trasuda il ricordo di chi ha dato la vita per la libertà.
Ma ciò che più colpisce dello spazio sacro non sono solo le mura che custodiscono la memoria dei caduti, ma anche l’imponenza del campanile, che svetta nel cielo di Lecco. Con i suoi 61 metri di altezza, la torre è la più alta della città e termina con una croce di ferro di tre metri, al cui interno è custodita una reliquia della Vera Croce. La croce è avvolta da pergamene firmate da oltre mille lecchesi, che hanno voluto contribuire a un simbolo così potente. Ogni sera, la campana che risuona dal campanile ricorda a tutti, con il suo rintocco solenne, i sacrifici di chi ha perso la vita in guerra.
L’interno del Santuario è un viaggio nell’arte e nella spiritualità. L’altare maggiore, con le sue forme eleganti e austere, è affiancato da elementi di rara bellezza: il ciborio neo paleocristiano, il tabernacolo che richiama l’Arca dell’Alleanza e i due cherubini di don Gaetano Banfi, i quali portano una delicatezza celestiale all’ambiente. L’ambone, decorato con il Tetramorfo, simboleggia i quattro Evangelisti e introduce i fedeli in un’atmosfera di contemplazione e preghiera.
Ogni angolo del Santuario racconta storie di fede, memoria e arte. L’effigie della Vergine delle Grazie, trasferita nel 1936 nel Santuario, diventa Madonna della Vittoria, mentre nel 1940 viene benedetto il campanile, a conferma dell’impegno della città nel rendere omaggio ai suoi eroi. Anche la campana ai Caduti, benedetta nel 1968, porta con sé il ricordo del sacrificio, un suono che riecheggia ogni sera, per non dimenticare mai.
Nel 1998, sotto l’indicazione del Cardinale Carlo Maria Martini, il Santuario viene elevato a “Chiesa Penitenziale”, passando alla cura del clero diocesano, dopo anni in cui era stato affidato ai Padri Oblati.
- 1917: Acquisto del terreno da parte di Mons. Luigi Vismara grazie a una donazione della signora Domenica De Dionisi ved. Manzoni.
- 1918: Il progetto del Santuario viene affidato all’architetto Piero Palumbo e la direzione dei lavori all’ingegnere Pietro Amigoni.
- 29 settembre 1918: Posizione della prima pietra, benedetta dal Cardinale Andrea Ferrari.
- 5 novembre 1932: Consacrazione del Santuario da parte del Cardinale Schuster.
- agosto 1936: Trasferimento nella chiesa dell’effigie del dipinto cinquecentesco della Vergine delle Grazie, onorata con il titolo di Madonna della Vittoria.
- 1937: La chiesa viene elevata al titolo di “Rettoria” e affidata ai Padri Oblati Vicari.
- 4 novembre 1940: Benedizione del campanile alla presenza del prevosto di Lecco, Mons. Giovanni Borsieri, e del Rettore del Santuario, don Pasquale Viganò.
- 4 novembre 1968: Benedizione della campana ai Caduti, a 50 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, donata al Comune di Lecco.
- 1998: Il Cardinale Carlo Maria Martini indica il Santuario come Chiesa Penitenziale e affida la chiesa al clero diocesano, dopo che i Padri Oblati lasciano il Santuario.
ORARI MESSE E VISITE
Visite: Ore 7:00 – 12:00 e 15:00 – 19:00
Cosa vedere
Scopri le opere presenti presso Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Lecco)