La data di fondazione del Monastero di Santa Maria Assunta dei Padri Celestini in Magenta non è riportata in alcun documento archivistico.
Tradizionalmente la fondazione viene fatta risalire alla seconda metà del XIV secolo.
La costruzione del campanile, ancora oggi in buono stato di conservazione e manutenzio-ne, è fatta risalire, alla fine del secolo XV.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, che risulta la seconda della città per ampiezza, dopo la Basilica di San Martino, è ad un’unica navata, costituita da cinque campate coperte da volte a crociera; la copertura a
volta originaria non era però in cotto, bensì composta di canne, sostenute dall’intelaiatura portante del tetto, costituita a sua volta da capriate lignee.
Su entrambi i lati longitudinali si trovano sette cappelle con altari dedicati e due cappelle senza altari dove sono stati collocati a destra l’organo ed a sinistra un pulpito di legno lavorato;
queste cappelle hanno un’altezza inferiore rispetto alla nave della Chiesa e sono coperte con una volta a botte.
Una balaustra immette nel presbiterio. Le parti architettoniche della Chiesa furono man mano restaurate in diverse occasioni. Attualmente l’unica volta a crociera originaria è quella della copertura della sacrestia nuova, sul lato sinistro del coro. La volta dell’unica navata, crollata in parte nel 1937, è stata rifatta negli anni 1939-40.
La nuova copertura, a botte, con unghie in prossimità delle finestrelle che si affacciano sopra il tetto delle cappelle, è stata eseguita in laterizio armato con copertura in legno e tegole.
La sistemazione esterna della facciata è del 1938.
Del 1939 risulta essere anche l’acquisto del coro in legno di noce massiccio e l’ultimazione della pavimentazione interna in marmette a mosaico.
Tra le pregevoli opere conservate in questo sacro edificio si segnala: nella prima cappella a destra: Il trionfo dell’Eucaristia – una tela del XVII secolo; nella seconda cappella a destra: L’adorazione dei Magi di ignoto pittore.
Nella terza cappella a sinistra si trovano le opere più prestigiose dal punto di vista artistico: due tavole del 1501 Cristo alla colonna ed un Ecce Homo di Ambrogio da Fossano detto il Borgognone.
Le tavole sono inserite nel polittico cinquecentesco attribuito a Bernardo Zenale. I pannelli laterali del Bergognone sono stati collocati nell’ancona in un momento successivo, probabilmente nella seconda metà dell’ottocento, in sostituzione di parti del polittico dello Zenale distrutte o fortemente degradate.
La lunetta sovrastante raffigura il Padre Eterno ed è derivata da una tavola tonda cui in un precedente intervento è stata asportata la parte inferiore che probabilmente rappresentava la colomba dello Spirito Santo.
Gli sfondi delle scene della predella, in origine in foglia d’oro che, con la punzonatura del fondo creava un suggestivo gioco di luci e ombre, è stato dipinto con azzurrite in un intervento ottocentesco.
I due grandi affreschi del ‘600 che decorano le pareti laterali dell’abside raffigurano rispettivamente: a destra dell’altare, la premonizione in sogno della Madonna a Celestino per la costruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio nella città dell’Aquila, a sinistra l’apparizione della Madonna che dà al santo disposizioni sugli elementi architettonici della Basilica a Lei dedicata.
La cappella dei Padri Celestini, la terza a destra per chi entra, è interamente decorata ad affresco con un finto altare dipinto sulla parete di fondo che contiene una pala d’altare dipinta ad olio su tela, raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi: Celestino a destra della Madonna, San Carlo e San Placido a sinistra.
In secondo piano San Benedetto e Santa Scolastica. In basso, una donna che assiste un appestato e si rivolge a San Carlo.
Sulle pareti laterali due ovali monocromi chiaroscurali raffigurano storie di Celestino e San Benedetto con Santa Scolastica.
In alto nella volta è raffigurato lo stemma dei Celestini: la lettera “S” (Spirito Santo) intrecciata alla Croce.