Immersa nella quiete del paesaggio di Caravate, in provincia di Varese e appartenente al territorio della diocesi di Como, sorge il Santuario di Santa Maria del Sasso, un luogo di profonda spiritualità la cui storia affonda le radici in tempi remoti. La denominazione “del Sasso” trae origine dalla sua peculiare edificazione su un rilievo di roccia calcarea. Le prime testimonianze documentate dell’esistenza di questa chiesa risalgono agli inizi del XII secolo, precisamente a un documento del 1159 che ne indicava i possedimenti nell’area di Varese, appartenenti al monastero di San Vittore in ciel d’oro di Pavia. Già nel 1592, alcuni documenti descrivevano la chiesa per la sua bellezza ed eleganza architettonica, suggerendo un edificio di notevole pregio artistico per l’epoca. Sebbene sia probabile una ricostruzione intorno al 1580, come si desume dal medaglione dipinto sopra la porta centrale che reca tale anno, l’impianto originario si presentava con una semplice struttura a un’unica navata e una sola cappella laterale.
Un significativo intervento di trasformazione avvenne tra il 1923 e il 1924, quando l’intero complesso fu innalzato, vennero aperte sei finestre tonde e il rosone sulla facciata. Contestualmente a questi lavori, nel 1925, fu demolito e ricostruito il campanile in una posizione diversa rispetto a quella originaria. La chiesa così rinnovata fu completata nel Natale del 1925 con la decorazione della parte superiore della facciata ad affresco ad opera del Volonterio di Milano, il quale realizzò una pregevole immagine della Madonna del Rosario che domina la scena.
La chiesa, originariamente dedicata all’Assunzione di Maria, è oggi officiata dai Padri Passionisti, i quali acquisirono il convento e la chiesa adiacente nel 1901 grazie alla generosità di benefattori locali, insediandosi ufficialmente a Caravate nel 1904. La presenza dei Passionisti è legata alla figura di San Paolo della Croce e alla diffusione della memoria della Passione di Cristo. Accanto al santuario sorge una casa di spiritualità, rendendo questo luogo particolarmente adatto per incontri, giornate di ritiro ed esercizi spirituali. Il Santuario di Santa Maria del Sasso fu scelto dalla diocesi di Como come chiesa giubilare nel 1999, occasione in cui venne restaurata la facciata, l’unica parte rimasta dell’edificio cinquecentesco. Questo luogo continua ad essere un importante punto di riferimento spirituale e di accoglienza per la comunità religiosa e i fedeli, offrendo anche servizi per i pellegrinaggi come luoghi per l’accoglienza, saloni, sale, servizi igienici, parcheggio interno e un parco, con la possibilità di pranzare o consumare la colazione al sacco.
- Primi del 1100: La chiesa è citata in documenti risalenti a questo periodo.
- 1159: Prima notizia sicura della chiesa contenuta in un documento riguardante i possedimenti del monastero di San Vittore in ciel d’oro di Pavia.
- 1515: Fondazione di un convento di eremitani di Sant’Agostino accanto al santuario.
- Prima del 1600: Abbandono del convento degli eremitani di Sant’Agostino, la proprietà passa a privati.
- 1580 (circa): Probabile ricostruzione della chiesa, come desumibile dal medaglione sopra la porta.
- 1592: La chiesa viene descritta in documenti per la sua bellezza ed eleganza architettonica.
- Fine Ottocento/Inizio Novecento: Missionari passionisti svolgono predicazioni nella zona di Caravate.
- 1901: I Passionisti acquisiscono il convento e la chiesa adiacente grazie a benefattori locali.
- Febbraio 1904: Padre Giovanni Battista Peruzzo, durante le quarant’ore eucaristiche a Gemonio, decide di avviare le pratiche per l’acquisto.
- 1904: Presenza dei Passionisti a Caravate.
- 13 novembre 1904: I Passionisti si insediano ufficialmente a Caravate.
- Dal 1912: Il convento di Caravate assume la fisionomia di “Casa di spirituali esercizi per il clero”.
- 1923-1924: Innalzamento del complesso della chiesa, apertura di sei finestre tonde e del rosone in facciata.
- 1925: Demolizione e ricostruzione del campanile in posizione diversa.
- Natale 1925: La parte nuova sopraelevata della facciata viene dipinta ad affresco dal Volonterio di Milano, inclusa l’immagine della Madonna del Rosario.
- 1935: Il santuario viene nuovamente consacrato dal vescovo di Como, monsignor Macchi.
- 1999: La diocesi di Como sceglie il santuario come chiesa giubilare e viene restaurata la facciata
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